Il castello di Otranto: differenze tra le versioni

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Il giorno seguente giunge Federico, marchese di Vicenza, per ricondurre a casa la figlia Isabella e per ottenere la signoria d'Otranto, ritenendo di essere il legittimo erede di Alfonso. Manfredi lo accoglie nel castello. Isabella scappa dal convento, perciò tutti si mettono a cercarla. Matilda ne approfitta per liberare Teodoro e indicargli la via di fuga. Nel bosco egli incontra Isabella e la porta al sicuro; per proteggerla, colpisce per errore Federico.
 
Quest'ultimo viene riportato al castello e racconta di aver trovato la spada compagna dell'elmo che prediceva un pericolo per sua figlia. Manfredi propone a Federico la mano di Matilda in cambio di quella di Isabella e costui, affascinato da Matilda, acconsente, per poi cambiare idea a causa dell'apparizione di uno scheletro. Nel salone viene vista di nuovo la mano di un [[Giganti (folclore)|gigante]].
 
Manfredi vede Teodoro con una donna e, credendo che sia Isabella, la accoltella, uccidendo invece Matilda. Dopo la morte di Matilda, un boato fa crollare il castello e la figura di Alfonso appare al centro delle rovine. «Ecco Teodoro, il vero erede di Alfonso!» dice la visione prima di ascendere al cielo, dove le nuvole rivelano la figura di [[San Nicola]]. Manfredi svela l'usurpazione di suo nonno e Girolamo racconta le vicende degli antenati di Teodoro. Manfredi abdica, Ippolita si ritira in convento e Teodoro sposa Isabella.