Vladimir Žabotinskij: differenze tra le versioni

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Dopo che Ze'ev Jabotinskij fu congedato dall'esercito britannico nel settembre 1919, cominciò apertamente ad addestrare ebrei all'autodifesa e all'uso di armi portatili. Dopo i [[Moti palestinesi del 1920|moti in Palestina del 1920]], su domanda della leadership araba, i britannici setacciarono gli uffici e gli appartamenti della leadership [[Sionismo|sionista]], incluse le abitazioni di [[Chaim Weizmann|Weizmann]] e di Jabotinskij, alla ricerca di armi. Nella casa di Jabotinskij trovarono 3 fucili, 2 pistole e 250 confezioni di munizioni. Diciannove uomini vennero arrestati, incluso Jabotinskij.
 
Un comitato d'inchiesta attribuì la responsabilità dei moti del 1920 alla Commissione Sionista, colpevole di aver provocatoriamente colpito gli arabi. Jabotinskij ebbe 15 anni di prigione per possessi di armi. La corte ne biasimò il '"[[Bolscevismo]]'", dichiarando che esso "s'era insediato nel profondo del cuore del Sionismo'" e sarcasticamente additò la posizione fieramente anti-[[Socialismo|socialista]] di Jabotinskij e quella schiettamente allineata agli ideali socialisti del partito [[Poalei Zion]] ('Lavoratori Sionisti'), che fu definita '"un'istituzione certamente bolscevica'".<ref name=Segev>[[Tom Segev]], ''One Palestine, Complete'', Metropolitan Books, 1999. p. 141</ref> A seguito delle proteste pubbliche nei confronti del verdetto, egli ottenne l'[[amnistia]] e fu rilasciato dalla prigione [[San Giovanni d'Acri|Acri]].
 
== Fondatore del movimento revisionista ==