Rivoluzione permanente: differenze tra le versioni

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La dottrina della '''rivoluzione permanente''' è una teoria [[marxismo|marxista]] sulle dinamiche di trasformazione politico-sociale durante i [[rivoluzione|processi rivoluzionari]] nei paesi arretrati.
Trotzkij fa la cacca.
 
Sebbene essa sia strettamente associata a [[Lev Trockij]] (traslitterato come "Trotsky"), il richiamo alla rivoluzione permanente si trova per la prima volta negli scritti di [[Karl Marx|Marx]] e [[Friedrich Engels|Engels]] nell'immediato seguito del [[1848]], nelle loro direttive per il comitato centrale della [[Lega dei comunisti]].
[[File:leon trotsky.jpg|thumbnail|Lev Trotsky.]]
Il concetto di [[Lev Trotsky]] di rivoluzione permanente è basato sulla sua valutazione che nei Paesi arretrati il compimento della rivoluzione democratico-borghese non possa essere realizzato dalla [[borghesia]] stessa. Questo concetto fu inizialmente sviluppato in alcuni saggi e articoli raccolti nel [[1905]] in un libro dal titolo ''Bilanci e prospettive''.
 
L'idea base della teoria di Trotsky era che in [[Impero russo|Russia]] la borghesia non potesse portare a compimento una rivoluzione che istituisse la democrazia e risolvesse anche il problema della terra. Queste misure erano considerate essenziali per sviluppare economicamente la Russia e farla uscire completamente dal [[feudalesimo]] [[zar]]ista. Egli deduceva perciò che la futura rivoluzione dovesse essere guidata dal [[proletariato]], che non solo avrebbe dovuto compiere la rivoluzione democratico-borghese, ma avrebbe dovuto proseguire direttamente alla rivoluzione socialista. In questo senso la rivoluzione sarebbe stata ''permanente'' o ''ininterrotta''. Un concetto simile a questo è stato espresso in seguito da [[Lenin]] (che pure aveva nei primi anni del secolo una posizione parzialmente diversa sulla questione) parlando di "trascrescenza della rivoluzione democratico-borghese" in rivoluzione socialista; quest'ultima fu l'interpretazione ufficiale [[bolscevismo|bolscevica]] della [[Rivoluzione d'ottobre]] almeno fino ai tardi anni Venti.
 
Trotsky credeva inoltre che un nuovo Stato socialista non sarebbe stato capace di resistere contro la pressione del mondo [[capitalismo|capitalista]] ostile, a meno che la rivoluzione socialista non si fosse rapidamente sviluppata anche negli altri Paesi. Contro la tesi della "rivoluzione permanente", scese in campo, dopo la morte di [[Lenin]], [[Stalin]], {{citazione necessaria|rompendo con la tradizione dei [[bolscevismo|bolscevichi]] per cui il socialismo si sarebbe realizzato attraverso lo sforzo comune del [[proletariato]] mondiale}}: secondo la fazione [[stalinismo|stalinista]] all'interno del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] in quel periodo non si poteva far altro che costruire il "[[socialismo in un solo paese]]" entro il territorio dell'Unione Sovietica, poiché questa era circondata da stati capitalisti.
 
La teoria di Trockij fu sviluppata come alternativa alla teoria [[socialdemocrazia|socialdemocratica]]-[[menscevismo|menscevica]] (teoria degli stadi), secondo la quale le nazioni non sviluppate sarebbero dovute passare attraverso due distinte rivoluzioni: prima la rivoluzione borghese e poi quella socialista.
 
Dopo la [[Rivoluzione russa]] Trockij collegava l'involuzione autoritaria del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica|PCUS]] all'isolamento internazionale dello Stato sovietico, costretto a dedicare energie alla difesa e a sopportare senza aiuti il peso dell'arretratezza. L'[[Unione Sovietica]] doveva dunque, secondo i trockijsti, accelerare il processo d'[[industrializzazione]] da un lato, e dall'altro favorire l'estendersi del processo rivoluzionario nell'Occidente capitalistico, soprattutto nei Paesi più sviluppati. Trotskij voleva esportare la rivoluzione nel mondo, tramite l'armata rossa e i partiti comunisti degli altri paesi.
 
Diversi gruppi e partiti facenti riferimento al pensiero di Trockij hanno assunto nel loro programma le conclusioni della teoria della rivoluzione permanente. Per esempio, la teoria della rivoluzione permanente fu riconosciuta di fatto valida e declinata rispetto alla realtà spagnola da [[Joaquín Maurín]], rivoluzionario marxista spagnolo e fondatore insieme ad [[Andreu Nin]] del [[Partido Obrero de Unificación Marxista|P.O.U.M.]] In generale, tuttavia, questa dottrina è stata contrastata (e considerata una "deviazione", come tutto il pensiero trockijsta) dalle organizzazioni di sinistra legate all'URSS o alla Cina.
 
== Voci correlate ==
* [[Quarta Internazionale]]
* [[Trotskismo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Thesaurus BNCF}}
 
{{Portale|comunismo}}
 
[[Categoria:Teorie politiche]]
[[Categoria:Comunismo]]
[[Categoria:Trotskismo]]
[[Categoria:Storia della Russia]]