Michele di Matteo da Bologna: differenze tra le versioni

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Dopo l'''Incoronazione della Vergine'' del [[1426]], ora a [[Firenze]] in una collezione privata, ancora nello stile di [[Giovanni da Modena]], il ''Polittico di Sant'Elena'', realizzato per volere del bolognese fra Bernardo de’ Schiappi e terminato a [[Venezia]] prima del [[1437]], ora nelle [[Gallerie dell'Accademia]], prova il vivo contatto di Michele con la cultura veneziana, da cui trasse alcuni eleganti artifici, rimasti però circoscritti a quest'unica opera.
 
Il ritorno a Bologna significò per Michele il recupero delle proprie radici padane, espresso attraverso un folto gruppo di opere, in parte oggi perdute: tra queste ricordiamo la ''Madonna della Pioggia'', nella chiesa omonima, e l'affresco raffigurante ''San Petronio in cattedra'' nella chiesa di Santo Stefano e risalente al [[1448]]-[[1450]].
 
A Siena nel [[1447]] eseguì, con la collaborazione di [[Giovanni di Paolo]], la decorazione dell'abside del [[Battistero di Siena|battistero]] con le ''Storie della Passione'', ove al centro si può vedere la ''Crocifissione'' e ai lati l’''Orazione nell’orto'' e la ''Deposizione nel sepolcro''.