Diamagnetismo: differenze tra le versioni

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Il '''diamagnetismo''' è una forma di [[magnetismo]] che tutti i [[materiale|materiali]] mostrano in presenza di un [[campo magnetico]]. Si tratta di un effetto molto debole di natura [[meccanica quantistica|quantistica]], che viene annullato qualora il materiale goda di altre proprietà magnetiche come il [[ferromagnetismo]] o il [[paramagnetismo]]. I materiali in cui il diamagnetismo si manifesta in maniera rilevante sono detti '''materiali diamagnetici''', e sono caratterizzati dal fatto che la [[polarizzazione magnetica|magnetizzazione]] ha verso opposto rispetto al campo magnetico, e quindi di esserne debolmente "respinti". In ambito non scientifico i materiali diamagnetici sono spesso semplicemente detti "non magnetici".
 
Le sostanze che hanno comportamento diamagnetico sono, nell'esperienza comune, l'[[acqua]], la maggior parte delle sostanze organiche (DNA, oli, plastiche) e alcuni metalli come il [[Mercurio (elemento)|mercurio]], l'[[oro]], il [[rame]], l'[[argento]] ede il [[bismuto]].
 
== Storia ==
Nel 1778 S. J. Brugmans per primo osservò che il [[bismuto]] e l'[[antimonio]] venivano respinti dai campi magnetici. Tuttavia il termine ''diamagnetismo'' fu coniato dal [[Michael Faraday]] nel settembre 1845, quando scoprì che tutti i materiali in natura possiedono una componente diamagnetica in risposta ada un campo magnetico esterno applicato.
 
==Descrizione==
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== Diamagnetismo di Langevin ==
Il [[teorema di Bohr-van Leeuwen]] mostra che non vi può essere diamagnetismo in un sistema fisico puramente classico. Tuttavia la teoria classica per il diamagnetismo di Langevin, in cui l'[[elettrone]] è trattato come una carica che orbita attorno al nucleo ede il cui moto costituisce una corrente microscopica, fornisce risultati in accordo con quelli ottenuti ottenuti attraverso l'approccio (esatto) fornito dalla [[meccanica quantistica]].<ref name=Kittel>{{Cita libro |cognome = Kittel |nome = Charles |wkautore=Charles Kittel |titolo = Introduction to Solid State Physics |editore = [[John Wiley & Sons]] |edizione = 6th |anno = 1986 |pagine= 299–302|isbn= 0-471-87474-4 }}</ref> Il modello di Langevin si applica a materiali contenenti atomi le cui [[Orbitale atomico|shell elettroniche]] sono complete, ovvero non vale per i [[Metallo|metalli]].
 
Un campo di intensità <math>B</math> applicato ada un elettrone di carica <math>e</math> e massa <math>m</math> fornisce una [[precessione di Larmor]] con frequenza <math>\omega = eB / 2m</math>, ede il numero di rivoluzioni per unità di tempo è <math>\omega / 2 \pi</math>, sicché la corrente elettronica per un atomo di <math>Z</math> elettroni è:<ref name=Kittel/>
 
:<math> I = -\frac{Ze^2B}{4 \pi m}</math>
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:<math> \mu = -\frac{Ze^2B}{4 m}\langle\rho^2\rangle</math>
 
Se la distribuzione di carica ha simmetria sferica si può supporre che le coordinate siano [[variabili indipendenti e identicamente distribuite]], ede in tal caso:
 
:<math>\left\langle x^2 \right\rangle = \left\langle y^2 \right\rangle = \left\langle z^2 \right\rangle = \frac{1}{3}\left\langle r^2 \right\rangle</math>