Maurizio Giglio: differenze tra le versioni
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{{Bio
| Nome = Maurizio
| Cognome = Giglio
| Sesso = M
| LuogoNascita = Parigi
| GiornoMeseNascita = 20 dicembre
| AnnoNascita = 1920
| LuogoMorte = Roma
| GiornoMeseMorte = 24 marzo
| AnnoMorte = 1944
| PreAttività = fu un
| Attività = ufficiale
|Epoca = 1900▼
| Attività2 = poliziotto
|Nazionalità = italiano▼
| Attività3 = agente segreto
▲| Epoca = 1900
▲| Nazionalità = italiano
| PostNazionalità = , impiegato in servizi di ''[[intelligence]]'' in collaborazione con le forze anglo-americane in Italia nei giorni dell'[[Mancata difesa di Roma|occupazione tedesca di Roma]]; catturato dai [[collaborazionismo|collaborazionisti]] della [[banda Koch]] fu tra le 335 vittime del [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|massacro delle Fosse Ardeatine]] il 24 marzo 1944
| Immagine = Maurizio Giglio.jpg
}}
== Biografia ==
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Trasferito a Roma, con il grado di tenente, l'8 settembre combatté alla testa dei propri uomini, e di altri volontari civili negli scontri a Porta San Paolo. Dopo la resa di Roma (10 settembre [[1943]]), si diresse al Sud, per mettersi a disposizione del Regio Esercito, attraversando il fronte presso [[Benevento]].
Venne quindi contattato dall'
Tornato quindi clandestinamente a Roma, Maurizio Giglio riuscì ad arruolarsi come tenente degli agenti della polizia a cavallo. Iniziò così una doppia vita, protetto dall'uniforme e al comando di uno squadrone di circa quattrocento uomini, creando una rete di informatori e collaborando attivamente con [[Peter Tompkins]], inviato dall'OSS a Roma sotto falso nome, con [[Giuliano Vassalli]] e [[Francesco Malfatti di Montetretto]]<ref>Peter Tompkins, ''Una spia a Roma'', Il Saggiatore, Milano, 2002</ref>. La sua attività principale fu quella di sorvegliare le stazioni e le strade, segnalando i movimenti tedeschi verso i fronti di Cassino e di Anzio e di comunicare tali informazioni mediante una trasmittente, soprannominata “Radio Vittoria”, che si era portato clandestinamente da Napoli<ref>Roberto Roggero, ''Oneri e onori: le verità militari e politiche della guerra di liberazione in Italia'', Greco & Greco, 2006, pag. 245</ref>. Il merito del salvataggio del contingente alleato ad Anzio, è dovuta anche alle informazione fornite da Radio Vittoria; in particolare, l'esistenza di un falso attacco tedesco, da attuarsi il 16 febbraio [[1944]] presso Cisterna soltanto a scopo diversivo, in quanto quello principale sarebbe stato effettuato due giorni dopo sul fianco occidentale della testa di ponte alleata. L'informazione permise agli anglo-americani di non farsi trovare impreparati<ref>Roberto Roggero, ''cit.'', pag. 257</ref>. Giglio inoltre, acquisì, e mise a disposizione di Tompkins, il rapporto particolareggiato della questura di Roma, su tutti gli edifici romani (alberghi, cliniche, caserme etc.) occupati da truppe tedesche<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 78</ref>. Organizzò, infine, nella sua abitazione, più incontri tra Tompkins e i capi della resistenza romana ([[Giorgio Amendola|Amendola]], Vassalli, [[Riccardo Bauer|Bauer]]).
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Mentre cercava di documentare con una piccola macchina fotografica il blitz (60 arresti circa) compiuto dal Reparto Speciale di Polizia nella Basilica di San Paolo<ref>Peter Tompkins, ''cit.'', pag. 140</ref>, in territorio extraterritoriale vaticano, dove si erano rifugiati antifascisti ed ebrei, Giglio venne sorpreso da un funzionario in borghese della milizia fascista, che gli sequestrò la macchina fotografica.
Il 17 marzo
Consegnato quindi ai tedeschi per l'esecuzione della rappresaglia conseguente all'[[attentato di via Rasella]], dove un reparto tedesco era stato annientato, fu condotto in una cava di gesso alla periferia di Roma, presso le [[ Nel dopoguerra è stato decorato con [[Medaglia d'oro al valor militare]] e il suo eroismo è ricordato da monumenti e lapidi e dall'intitolazione della caserma delle Volanti della Polizia di Stato a Roma, in via Guido Reni.
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