Il giuoco delle perle di vetro: differenze tra le versioni

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{{F|letteraturaromanzi di fantascienza|maggio 2015|commento=mancano le debite fonti critiche; cfr. [[WP:NRO]]}}
In questo lunghissimo e complesso romanzo di Hesse, tornano diversi temi cari all'autore, a partire dalla contrapposizione tra Spirito e Vita, tra teoria e pratica, tra riflessione ed emozione, che già troviamo in ''[[Siddharta (romanzo)|Siddharta]]'' e in ''[[Narciso e Boccadoro]]''. Lo scritto offre innumerevoli spunti di riflessione e porta alla luce la forte avversione che questi aveva per la guerra, e in alcune sue parole si può leggere un'aperta critica al [[Germania nazista|regime Nazista]]. Ma è soprattutto un'importante opera sulla bellezza e la delicatezza dell'animo, nelle sue varie forme e nelle produzioni che questo è in grado di creare. Ogni pagina di questo libro è impreziosita da profondissime considerazioni su diversi argomenti: dalla storia, alla politica, alla filosofia, alla psicologia, all'estetica. Hesse scava: si legge in ogni parola una ricerca sapiente e calcolata, e le parole stesse, nel loro insieme, sono il mezzo che l'autore usa per sondare le mille sfaccettature dell'animo e della vita, e che il romanzo ci illude di poter maneggiare con chiarezza, per poi (una volta concluso) farci tornare alla realtà caotica e disordinata, ma energica ed emozionante che è l'esistenza.