Bonifacio (comes): differenze tra le versioni

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Nel [[426]] Ezio<ref>Procopio, ''De Bello Vandalico'', I, 3; Muratori, ''Annali d'Italia'', II, p. 181.</ref>, invidioso di Bonifacio, in quanto quest’ultimo aveva ricevuto la nomina a ''[[Comes Africae]]'', incominciò a tramare contro di lui. Egli infatti iniziò a calunniarlo, dicendo a Galla che Bonifacio era intenzionato a staccare l’Africa dall’Impero, e che per ottenere la conferma del presunto tradimento bastava chiedere che tornasse in Italia; nel caso non avesse accettato, si avrebbe avuta la conferma del tradimento. Nel contempo scrisse anche a Bonifacio, consigliandolo di non venire in Italia in quanto Galla tramava contro di lui e lo avrebbe ucciso. Credendo alla menzogna di Ezio, Bonifacio disobbedì all’ordine di Galla senza dir nulla di quanto gli aveva detto Ezio, e il rifiuto del ''comes'' la spinse a firmare il decreto col quale Bonifacio diveniva "nemico dello stato".
 
Nella primavera del [[427]] un esercito imperiale organizzato da Felice e condotto dai generali Mavorzio, Gallione e Sanece invase l'Africa. e assediò Bonifacio,. inIn netta inferiorità numerica, Bonifacio riuscì a corrompere Sanece, il quale prima uccise i propri colleghi<ref>[[Prospero Tirone]], ''s.a.'' 427</ref> e poi fu ucciso per vendetta; le forze dell'esercito imperiale passarono allora a Bonifacio.
 
L'anno successivo, il [[428]], Felice mise in campo un altro corpo di spedizione al comando del ''comes'' [[Sigisvulto]], che sbarcò in Africa; Bonifacio, in difficoltà, decise di rivolgersi ai [[Vandali]] di [[Genserico]], stanziati nella [[penisola iberica]], invitandoli ad entrare nella provincia d'Africa. Secondo gli storici antichi molto posteriori ai fatti, Bonifacio avrebbe stipulato un trattato col quale divideva l'Africa con i sovrani vandali Genserico e [[Gunderico]];<ref>[[Procopio di Cesarea]], ''Guerra vandalica'', i.3.23-26; [[Giordane]], ''Getica'', xxiii.167-169.</ref> gli storici moderni,<ref>Andrew H. Merrills, ''Vandals, Romans and Berbers'', p. 51.</ref> rifacendosi a storici antichi contemporanei ai fatti,<ref>[[Prospero d'Aquitania]], ''Cronaca'', a. 1294-5, ''s.a.'' 427.</ref> ritengono che Bonifacio avesse intenzione di usare i Vandali in quella emergenza e poi rimandarli indietro.