Pompeo Borra: differenze tra le versioni

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In questo decennio collabora con la ''[[Galleria del Milione]]'', recandosi spesso a Parigi dove stringe amicizia con [[Léonce Rosenberg]] direttore della galleria ''L'effort moderne''. Evolve le sue scelte cromatiche verso tonalità trasparenti e più luminose, fino ad attraversare anche una stagione astratta.
 
Negli anni [[1949]]-[[1950]], partecipa alla costituzione dell'importante [[collezione Verzocchi]], sul tema del [[lavoro]], inviando, con un autoritratto, ''Compagni di lavoro''; la Collezione oggi è conservata nella [[Pinacoteca Civica di Forlì|Pinacoteca Civica]] di [[Forlì]].
 
Nella pittura degli anni cinquanta/sessanta Pompeo Borra abbandona i volumi solidi e monumentali dei lavori precedenti, realizzando opere in cui anticipa tematiche che sono tornate attuali dopo la sua scomparsa ed hanno avuto maggiore riscontro critico negli anni ottanta con il termine "postmoderno". La bidimensionalità, l'accesa cromia e l'estrema sintesi delle figure, sempre immerse in un'atmosfera di sospensione metafisica, saranno gli stilemi connotativi delle sue opere tarde.