Tommaso Orsolino: differenze tra le versioni

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Del 1620 è la prestigiosa commissione per la [[Chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea|chiesa dei gesuiti a Genova]], di una statua raffigurante ''S. Matteo e l’angelo'', posta in una nicchia del presbiterio, e, pochi anni dopo, tra il 1624 e il 1626, del ''Presepe'' per la cappella Raggio, originale paliotto d’altare che costituisce uno dei suoi capolavori.
Seguirono quindi numerose commissioni da parte del patriziato genovese per le cheise della città:
la Cappella di S. Teresa nella chiesa di [[Chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant'Agnese|S. Maria del Carmine]], Il ''Monumento funebre di Demetrio Canevari'', in [[Chiesa di Santa Maria di Castello (Genova)|S. Maria di Castello]], le statue, di Giovanni Battista Grimaldi e Oliviero De Marini per l’ospedalel’[[ospedale di Pammatone]].
 
Nel 1628 è la partenza per Pavia dove lavorò con i suoi collaboratori nel cantiere della [[Certosa di Pavia|Certosa]], lascindovi numerose opere:
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Rientrato nel 1635 a Genova, si dedicò ad importanti realizzazioni sia per chiese e palazzi genovesi, che per essere esportate in Spagna. In particolare:
la controfacciata di [[Basilica di San Siro (Genova)|S. Siro]], nella chiesa di S. Matteo, gentilizia dei Doria, la cappella dell’Annunziata, la cappella dell’Addolorata per la badia del Boschetto, la cappella Spinola ancora nella chiesa del Gesù, la grandiosa cappella della Nazione dei Genovesi nella cattedrale di S. Cruz a [[Cadice]], lavori (cornici, pilastri, scale, balaustre) per il palazzo genovese dei Giustiniani, tra i quali un busto del ''Cardinale Vincenzo Giustiniani'', la cripta di S. Marta della cattedrale di [[Tarascona]].
 
Morì a Genova il 12 maggio 1675, e fu sepolto nella chiesa del Carmine.