Tetragramma biblico: differenze tra le versioni

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[[File:Tetragrammaton scripts.svg|thumb|Evoluzione del tetragramma dall'[[alfabeto fenicio]], all'[[aramaico]] antico, all'attuale [[Alfabeto ebraico|ebraico]]]]
Il '''tetragramma biblico''' è la sequenza delle quattro [[lettera alfabetica|lettere]] (in [[lingua greca|greco]]: '''''tetragràmmaton'''''; ''τέτρα'', «quattro» e ''γράμματα'', «lettere»)<ref>{{cita web |url=http://www.etymonline.com/index.php?search=tetragrammaton |titolo=Online Etymology Dictionary}}</ref> [[lingua ebraica|ebraiche]] che compongono il nome proprio di [[Dio (Ebraismo)|Dio]] ([[lingua latina|lat.]] ''theonymum'') descritto nel ''[[Tanakh]]'': {{ebraico|'''''יהוה'''''}} ([[Jodh (lettera)|yod]], [[he (lettera)|he]], [[waw (lettera)|waw]], [[he (lettera)|he]], da leggersi da destra a sinistra).<ref>[http://books.google.com/books?id=xxOGViLco-UC Social-science Commentary on the Synoptic Gospels], di Bruce J. Malina e Richard L. Rohrbaugh, Fortress Press, [http://books.google.com/books?id=xxOGViLco-UC&lpg=PA407&dq=israelite%20henotheism&pg=PA407#v=onepage&q&f=false citazione a p. 407]: "Nelle Scritture ebraiche, troviamo un'immagine teologica di Dio radicata nella struttura sociale della monarchia israelita. Poiché questa è una monarchia limitata ad un singolo gruppo etnico, l'immagine di Dio è una di [[enoteismo]] piuttosto che [[monoteismo]]".</ref><ref>Christine Hayes, [http://books.google.com/books?id=SKbkXYHxvlAC ''Introduction to the Bible''], Yale University Press, 30 ottobre 2012, [http://books.google.com/books?id=SKbkXYHxvlAC&lpg=PT38&dq=israelite%20henotheism&pg=PT38#v=onepage&q&f=false citazione a p. 38]: "Quasi certamente gli ebrei del periodo patriarcale (secondo millennio p.[[e.v.]]) come anche molti israeliti e giudei non erano marcatamente differenti da molti dei loro vicini politeisti... La maggior parte degli studiosi ipotizzano che l'antica religione giudeo-israelita (le pratiche e le credenze degli abitanti dei regni di Israele e Giudea nel primo millennio p.[[e.v.]]) era più che altro monolatra (promuovendo l'adorazione di un Dio, Yahweh, senza negare l'esistenza di altri dei) piuttosto che monoteista (asserendo la realtà di un solo dio)", e [http://books.google.com/books?id=SKbkXYHxvlAC&lpg=PT38&dq=israelite%20henotheism&pg=PT300#v=onepage&q&f=false citazione a p. 300]: "Yahweh, una volta una divinità meridionale importata a Canaan, poi il dio nazionale di Israele..."</ref><ref>Mark S. Smith, [http://books.google.com/books?id=1yM3AuBh4AsC ''The Early History of God: Yahweh and the Other Deities in Ancient Israel''], William B. Eerdmans Publishing Co., 2002, [http://books.google.com/books?id=1yM3AuBh4AsC&lpg=PA13&dq=mark%20smith%20early%20history%20of%20god%20henotheism&pg=PA184#v=onepage&q&f=false citazione a p. 184]: "Che il diteismo e lo yahwismo politeista fossero in seguito condannati dagli yahwisti monoteisti non indica che lo yahwismo nonmonoteista necessariamente costituisse un "sincretismo canaanita" o una "religione popolare", contaminata da pratiche canaanite e quindi di carattere nonyahwista." Il resto dell'opera discute del movimento graduale dall'enoteismo al monoteismo dal tempo dei Giudici a quello dell'esilio babilonese. Cfr. anche: [http://books.google.com/books?id=1yM3AuBh4AsC&lpg=PA64&dq=israelite%20national%20god&pg=PA11#v=onepage&q&f=false p. 11] e [http://books.google.com/books?id=1yM3AuBh4AsC&lpg=PA64&dq=israelite%20national%20god&pg=PA64#v=onepage&q&f=false p. 64]</ref><ref>{{cita libro|titolo=Theological Dictionary of the Old Testament, Volume 3 |autore=G. Johannes Botterweck |autore2=Helmer Ringgren |editore=Wm. B. Eerdmans Publishing |anno=1979 |isbn=978-0-8028-2327-4 |url=http://books.google.com/books?id=lBUH0Znxbb8C&pg=PA112&dq=%22YHVH%22&hl=en&redir_esc=y#v=onepage&q=%22YHVH%22&f=false|lingua=en}}</ref><ref>{{cita libro |titolo=Jewish Philosophy: An Historical Introduction |author=Norbert Samuelson |editore=A&C Black |anno=2006 |isbn=978-0-8264-9244-9 |url=http://books.google.com/books?id=VrW3du_y0gEC&pg=PA42&dq=%22YHVH%22&hl=en&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q=%22YHVH%22&f=false|lingua=en}}</ref> In passato era largamente attestata la [[traslitterazione]] '''JHWH'''<ref name="Knight,2011">{{cita libro|last=Knight|first=Douglas A.|title=The Meaning of the Bible: What the Jewish Scriptures and Christian Old Testament Can Teach Us|year=2011|publisher=HarperOne|location=New York|isbn=0062098594|edition=1st ed.|author2=Levine, Amy-Jill|pp=142, }}</ref>; in epoca contemporanea invece la traslitterazione più diffusa è '''YHWH''', dato che il valore consonantico e fonetico che la lettera [[J]] possiede in diverse [[lingue neolatine]] e in quella [[lingua inglese|inglese]] (come in «''[[jeans]]''») non corrisponde alla [[Jodh (lettera)|''yod'' ebraica]].

Tuttavia in [[Lingua italiana|italiano]] la J è la versione semiconsonantica della vocale I; solo dagli anni '50 del XX secolo, con il massiccio afflusso di anglicismi nella lingua italiana, la J ha acquistato valore prettamente consonantico<ref>{{cita web|url=http://forum.accademiadellacrusca.it/forum_10/interventi/4737.shtml|titolo=La lettera J|editore=[[Accademia della Crusca]]}}</ref>. I [[Samaritani]] affermano che la pronuncia sia ''iabe''. Alcune fonti [[Padri della Chiesa|patristiche]] forniscono prove per la pronuncia [[lingua greca|greca]] ''iaō''<ref name="Parke-Taylor,79">{{cita libro |autore=G.H. Parke-Taylor |titolo=(Yehovah) Yahweh : the divine name in the Bible |url=http://books.google.com/books?id=VgHPVgod3mwC&pg=PA79#v=onepage&q=patristic%20pronunciation&f=false |anno=1975 |editore=Wilfrid Laurier University Press|città=[[Waterloo (Ontario)]]|isbn=978-0889200135 |p=79 |lingua=en}}</ref>.
 
I libri della [[Torah]] ed il resto della [[Bibbia ebraica]] (eccetto [[Libro di Ester|Ester]]) contengono la parola ebraica '''יהוה'''. <sup>([[#Riscontri testuali|si veda grafico più sotto]])</sup> Basandosi sulle [[alfabeto ebraico|lettere ebraiche]], la sua pronuncia in ebraico dovrebbe quindi essere vicino a ''Yahweh''<ref name="Parke-Taylor,79" />. Coloro che seguono le [[ebraismo ortodosso|tradizioni ebraiche conservatrici]] non pronunciano '''יהוה''', ad alta voce o in silenzio mentalmente, né lo leggono traslitterato nelle succitate forme di ''Jehovah (Geova)'' o ''Yahweh (Iavé)''. Per interpretazione restrittiva, gli [[Ebrei]] infatti considerano, fin dall'antichità, il tetragramma come troppo [[sacro]] per essere pronunciato. La [[Halakhah]] (Legge ebraica) prescrive che il nome sia pronunciato come [[Adonai]] (quest'ultimo è anch'esso considerato un nome sacro, da usarsi solamente durante le [[preghiera ebraica|preghiere]])<ref>"[I Sacerdoti, quando recitavano la Benedizione Sacerdotale, all'epoca del Tempio,] recitavano il nome [di Dio] -- cioè, il nome ''yod-hei-vav-hei'', come sta scritto. Questo è ciò a cui ci si riferisce con il «nome esplicito» in tutte le fonti. Nella regione [al di fuori del Tempio], si legge [usando un altro nome di Dio], א-ד-נ-י (''Adonai''), poiché solo nel Tempio viene recitato questo nome [di Dio] nel modo in cui è scritto." -- [[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'', "Leggi di Preghiera e Benedizioni Sacerdotali", 14:10.</ref>; prescrivendo anche che per farvi riferimento si debba usare la forma impersonale ''[[HaShem]]'' ("il Nome").<ref name="autogenerato1">Stanley S. Seidner, "HaShem: Uses through the Ages." Unpublished paper, Rabbinical Society Seminar, Los Angeles, CA, 1987.</ref> La parola è invece sostituita con altri [[nomi di Dio nella Bibbia|termini divini]], sia che si desideri invocare o fare riferimento al Dio di [[Israele]]. Un'altra forma sostitutiva ebraica comune, oltre alle già citate, è ''hakadosh baruch hu'' (“Il Santo Benedetto”)<ref name="Parke-Taylor,79" />.