Cirripedia: differenze tra le versioni

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I cirripedi hanno due stadi larvali [[plancton]]ici distinti:
 
* Il '''[[nauplio (biologia)|nauplio]]''' si alimenta attivamente di plancton nella maggior parte delle specie (tranne il primo stadio) e raggiunge in due settimane lo stadio larvale successivo. Il nauplio dei cirripedi è facilmente riconoscibile da quello degli altri crostacei a causa di due vistose corna frontali e di una serie di spine dorsali e ventrali. In alcune specie lo stadio naupliare avviene nell'uovo da cui nasce direttamente lo stadio successivo<ref name=Conway2>{{cita pubblicazione | quotes = | autore = Conway D.V.P. | coautori = | data = | anno =2012 | mese = | titolo = Marine zooplankton of southern Britain. Part 2: Arachnida, Pycnogonida, Cladocera, Facetotecta, Cirripedia and Copepoda. | rivista = | editore = A.W.G. John (ed.). Occasional Publications. Marine Biological Association of the United Kingdom | città = Plymouth, United Kingdom | volume = 25 | numero = | pagine = 138 | doi = | id = | url = | lingua = | accesso = | abstract = | cid = }} - Scaricabile gratuitamente da [http://www.mba.ac.uk/NMBL/ qui] nella sezione "Download Occasional Publications of the MBA"</ref>.
* La '''[[cypris]]''' smette di alimentarsi e nuota attivamente in cerca di un substrato idoneo. Le sua presenza è indicativa di acque scarsamente contaminate. Quando una larva cypris incontra un luogo adatto, si fissa al substrato ed inizia il processo di [[Metamorfosi (zoologia)|metamorfosi]] che vede formarsi un giovanile simile all'adulto.
 
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Lo schema proposto da Martin e Davis situa l'infraclasse Cirripedia come [[Sottoclasse (tassonomia)|sottoclasse]] di [[Thecostraca]] e con tre [[Superordine|superordini]]<ref name="M&D">{{cita libro | url = http://web.vims.edu/tcs/LACM-39-01-final.pdf |titolo=An Updated Classification of the Recent Crustacea |autore= Martin, J. W. & Davis, G. E. |anno=2001| lingua = en |editore=Natural History Museum of Los Angeles County}}</ref>:
 
Infraclasse '''Cirripedia''' {{Zoo|[[Karl Hermann Konrad von Burmeister|Burmeister]], 1834}}
* Superordine [[Acrothoracica]] {{Zoo|Gruvel, 1905}}
** Ordine [[Pygophora]] {{Zoo|Berndt, 1907}}
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** Ordine [[Akentrogonida]] {{Zoo|Häfele, 1911}}
* Superordine [[Thoracica]] {{Zoo|[[Charles Darwin|Darwin]], 1854}}
** Ordine [[Pedunculata]] {{Zoo|[[Jean-Baptiste de Lamarck|Lamarck]], 1818 }}
** Ordine [[Sessilia]] {{Zoo|Lamarck, 1818}}
 
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Withers ha pubblicato numerosi articoli sui fossili di cirripedi, stabilendo una base di 22000 esemplari classificati in 217 specie che ne illustra la storia tassonomica<ref>{{cita libro|autore= T.H. Withers| anno = 1928 | titolo = Catalogue of fossil Cirripedia in the Department of Geology | volume= I. Triassic and Jurassic| editore= British Museum (Natural History)| città = Londra}}</ref>.
 
I primi reperti fossili riconducibili ai Cirripedia sono molto antichi, provengono da ''[[Priscansermarinus]]'' del [[Cambriano medio]] (sui 500 milioni di anni fa}}),<ref name=Foster1987>{{cita libro |autore=B. A. Foster | autore2= J. S. Buckeridge |anno=1987 | titolo=Barnacle palaeontology| lingua=en |pp=41–63}}</ref>, ma non vi sono resti scheletrici fino al [[Neogene]] (l'era più recente, gli ultimi 20 milioni di anni)<ref name=Doyle1997/>. Tracce fossili di lasciate da specie Acrothoracica (''[[Rogerella]]'') sono abbastanza comuni e databili dal [[Devoniano]] ad oggi.
 
Nello studio dei paleo-mari, i fossili di cirripedi servono a valutarne la profondità: il grado di usura del fossile indica la distanza sulla quale è stato trasportato, suggerendo che l'animale viveva in acque poco profonde per poi rompersi quando è stato portato dalle correnti a profondità maggiori. Lo stato dei fossili e il danno subito portano quindi informazioni sulla storia tettonica della regione<ref name=Doyle1997>{{cita pubblicazione | autore = P. Doyle | coautori= A. E. Mather, M. R. Bennett, A. Bussell | anno = 1997 | titolo = Miocene barnacle assemblages from southern Spain and their palaeoenvironmental significance | rivista = [[Lethaia]] | volume = 29 | numero = 3 | pp = 267–274 | doi = 10.1111/j.1502-3931.1996.tb01659.x}}</ref>.