Piergiorgio Bellocchio: differenze tra le versioni

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Nel [[1969]] è stato il primo direttore responsabile di [[Lotta Continua (quotidiano)|Lotta Continua]], organo ufficiale dell'[[Lotta Continua|omonima formazione extraparlamentare]], non seguendone però l'evoluzione redazionale; come direttore del giornale venne denunciato e fece tre mesi di carcere prima di essere scarcerato, annunciando la sua scarcerazione, un editoriale non firmato sul giornale spiegava che le accuse contro Bellocchio erano dovute al fatto che avrebbe tradito la "corporazione degli iscritti all'Albo [dei giornalisti]" non avendo controllato chi voleva scrivere sul giornale e nell'essersi, lui intellettuale, immischiato con una "azione politica rivoluzionaria" che stampava un giornale che finiva nelle mani di operai e proletari <ref>Lotta Continua Anno II, n.5, 21 febbraio 1970</ref>.
 
Nel 1971 fu firmatario della [[Lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli|lettera aperta contro il commissario Luigi Calabresi]].
 
Dal [[1977]] al [[1980]] ha diretto la casa editrice Gulliver di Milano; nel [[1985]] ha fondato, con [[Alfonso Berardinelli]], la rivista letteraria ''Diario''. Nel 1995 fu perito di [[Susanna Tamaro]] nella causa intentata contro [[Daniele Luttazzi]], la cui parodia, ''[[Va' dove ti porta il cuore#Recensioni e critica al romanzo|Va dove ti porta il clito]]'', era accusata di essere un plagio. Il ricorso fu respinto dai giudici.<ref>{{Cita news|lingua=|autore=Giulia Borgese|url=http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/16/Luttazzi_Tamaro_parodia_non_reato_co_0_9511165354.shtml|titolo=Luttazzi Tamaro: parodia non è reato|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=16|mese=novembre|anno=1995|pagina=|accesso=2 febbraio 2011|cid=}}</ref>