Bettino Craxi: differenze tra le versioni

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[[File:Berlusconi 1984.jpg|thumb|left|[[Silvio Berlusconi]] e Bettino Craxi nel [[1984]]]]
 
Tra i progetti non realizzati di Craxi vi fu invece la mancata riforma delle istituzioni. Come ricordò anni dopo il presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]], "il discorso sulle [[riforme istituzionali]] che aveva rappresentato, già prima dell'assunzione della Presidenza del Consiglio, l'elemento forse più innovativo della riflessione e della strategia politica dell'on. Craxi (...) non si tradusse in risultati effettivi di avvio di una revisione della Costituzione repubblicana. La consapevolezza della necessità di una revisione apparve condivisa (...) ma (...) non seguì alcuna iniziativa concreta, di sufficiente respiro, in sede parlamentare. Si preparò piuttosto il terreno per provvedimenti che avrebbero visto la luce più tardi, come la legge ordinatrice della Presidenza del Consiglio e, su un diverso piano, significative misure di riforma dei regolamenti parlamentari"<ref name="Lettera Napolitano"/>.
 
Rimase quindi "un inutile abbaiare alla [[luna]]" - come lo definì Craxi stesso con amarezza - il progetto di una "grande riforma" [[costituzione|costituzionale]] in senso [[repubblica presidenziale|presidenzialista]], che desse maggiore efficienza in senso decisionista ai poteri pubblici italiani; non si raggiunse mai in Parlamento la maggioranza necessaria anche solo per affacciare l'ipotesi di approvazione di un testo, sul quale peraltro vi erano forti oscillazioni nello stesso entourage craxiano (vi era chi optava per il presidenzialismo all'americana e chi per quello alla francese).