Bonifica agraria: differenze tra le versioni
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Nel 1933 il regime affermava che aveva redento 4.733.982 ettari<ref name=novello280>{{cita| Elisabetta Novello|p. 280}}</ref> e di aver popolato la provincia di [[Littoria]]. Al contempo nell'intero [[Agro Pontino]] avveniva l'immissione di popolazioni di diversa provenienza nazionale<ref>{{cita| Federica Letizia Cavallo|p. 107}}</ref><ref>{{cita| Frank M. Snowden|pp. 238}}</ref><ref>{{cita web|autore=Riccardo De Sanctis|url=http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2011/06/21SIB2140.PDF|titolo=L'Italia allo specchio delle sue malattie|pubblicazione=UniPi-il manifesto|data=21 giugno 2011|accesso=16 marzo 2015}}</ref>. Sono gli anni della nascita dei [[borghi dell'Agro Pontino]]. Con Orsolini Cencelli l'ONC raggiunse i suoi scopi, divenendo uno dei migliori strumenti di attuazione della politica economica del fascismo.<ref>[http://catalogo.archividelnovecento.it/scripts/GeaCGI.exe?REQSRV=REQPROFILE&ID=104924 Catalogo del Novecento]</ref>
Nel 1934 Arrigo Serpieri promosse un nuovo progetto di legge sull'esproprio che però si incagliò in Senato. Nel 1935 gli subentrò [[Gabriele Canelli]]<ref>{{cita|
La politica retorica della bonifica evoluta nell'alleanza germanica che dal [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] si rifaceva delle regioni sottratte recuperando al proprio interno nuovi territori ([[Sassonia]] e [[Westfalia]]) e anche nelle aree costiere ([[Adolf Hitler]] e [[Hermann Göring]] [[Polder]]),<ref name="ReferenceC">{{cita| Federica Letizia Cavallo|p. 43}}</ref> dall'ottocentesca modernità antropomorfizzata del [[panopticon]] (simile a certi monumenti delle [[città di fondazione fascista]])<ref>{{cita| Federica Letizia Cavallo|p. 45}}</ref> alla pubblicazione di Martin Bürgener del [[1936]].<ref name="ReferenceC"/> Fondata in parte sugli studi dell'efficienza nei centri urbani di [[Walter Christaller]],<ref>{{cita | Federica Letizia Cavallo|p. 44}}</ref> veniva teorizzata una colonizzazione di [[Razzismo scientifico|determinismo razziale]] pianificando l'allontanamento degli abitanti [[slavi]] e il [[lavoro forzato]] per [[consunzione]] nelle opere di bonifica per i gruppi di fede ebraica; trovava nel [[Terzo Reich]] il referente teorico coerente alle parole d'ordine: "sangue", "suolo" e "[[Lebensraum|spazio vitale]]". Sebbene con la prima annessione del [[1939]]<ref name="ReferenceC"/> la bonifica non si praticava per l'andamento della guerra, formalmente la [[Deportazione#Le deportazioni verso i lager nazisti tra il 1933 e il 1945|deportazione]] serviva per bonificare le [[Paludi del Pripyat]] e dopo la [[soluzione finale]] la comunicazione "portare gente in palude" rimaneva in riferimento al [[genocidio#Europa|genocidio]].<ref>{{cita| Federica Letizia Cavallo|p. 44}}</ref>
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