Eufemio da Messina: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
{{CitazioneDal necessaria|Forsenome si ritiene nato a [[Messina]]}}, ricco e colto, con i suoi successi militari si guadagnò un consenso tale da attirare la preoccupata ostilità dell'impero bizantino; così fu accusato di aver sposato una suora novizia, Omoniza<ref>{{Cita | Amari | p. 241 | Amari }}</ref>.
 
Eufemio si ribellò contro i bizantini, eliminando il patrizio Gregora. Con l'aiuto di vari nobili conseguì alcuni successi militari, forse uccise il generale [[Fotino (generale)|Fotino]] inviato dall'imperatore bizantino Michele il Balbo; attorno all'[[823]] a [[Siracusa]] si proclamò imperatore indipendente della [[Sikelia]], da [[Costantinopoli]].
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Eufemio fu assassinato a [[Enna|Castrogiovanni]], durante l'assedio ([[828]]), dai cittadini con cui aveva cercato di riprendere contatto, dopo che gli Arabi lo avevano estromesso<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/eufemio-da-messina_%28Enciclopedia_Italiana%29/ Scheda] su treccani.it.</ref><ref>Peter Sammartino, William Roberts, ''[http://books.google.it/books?id=SJ8KB0YifC4C Sicily: An Informal History]'', Associated University Presse, 2001, p. 43.</ref>. Con successive iniziative militari e fino alla fine del secolo, gli Arabi porteranno avanti la conquista dell'isola.
 
==Media==
"Eufemio da Messina" è anche il titolo di una tragedia di [[Silvio Pellico]] del [[1830]] e di un 'opera lirica del [[1853]] di [[Carlo Andrea Gambini]]