Giovanni Malalas: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nato ad [[Antiochia]] dove trascorse la maggior parte della sua vita. Il nome Malala (o '''Malala''' o '''Malela'''), dal siriaco ''malâlâ'', «retore», ne rivela l'origine. Probabilmente all'inizio del regno di [[Giustiniano I|Giustiniano]], si trasferì a [[Costantinopoli]]. Così almeno sembrerebbe fare intuire l'ultimo libro a noi rimasto della sua ''Cronografia'' incentrato sul regno di Giustiniano. Tuttavia, non tutti i [[filologia|filologi]] sono concordi nell'attribuirlo a lui, dal momento che le posizioni [[monofisismo|monofisite]] di Malalas poco si conciliano con l'assoluta ortodossia espressa in esso.
 
Della ''Cronografia'' (Χρονογραφία) il cui inizio e fine sono perduti, restano 18 libri. Anche se originariamente essa doveva iniziare dalla creazione dell'uomo, allo stato attuale, il primo argomento ad essere trattato sono le origini mitiche dell'[[Egitto]]; si conclude con la spedizione in [[Africa]] di [[Marciano (imperatore)|Marciano]], nipote di Giustiniano.
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L'importanza del testo risiede piuttosto nell'essere la prima vera testimonianza del genere storiografico popolare della [[Cronaca (genere letterario)|cronaca]], che molta fortuna avrà a [[Bisanzio]], almeno fino al [[IX secolo]].
 
A dispetto delle numerose fonti citate, probabilmente Malalas non possedeva una grande documentazione scritta (a parte quella conservata negli archivi della città di Antiochia). Inoltre è possibile che le sue fonti fossero derivate da altre cronache perdute. Malalas stesso, però, fu tenuto in grande considerazione dai suoi contemporanei e dagli autori successivi, tanto da diventare egli stesso una fonte autorevole per essi. Della ''Cronografia'', inoltre, fu fatta una traduzione anche in [[lingue slave|slavo]], ora perduta, che costituì la base per ulteriori cronache slave; ne fu fatta anche una versione [[Georgia (stato)|georgianageorgia]]na.
 
Nonostante la sua straordinaria popolarità, l'opera è tramandata da un solo manoscritto, il Baroccianus, 128, c. 12 ([[XI secolo]]), ora alla [[Biblioteca Bodleiana]] di [[Oxford]], per giunta in forma di compendio.