Armata d'Italia: differenze tra le versioni
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Attenzione in questo presupposto resoconto storico si fà confusione tra l'Armata d'Italia (truppe francesi di invasione) con comando ultimo assegnato a Napoleone Bonaparte e l'Esercito del Regno d'Italia (composta nella quasi totalità da Italiani) |
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'''Armata d'Italia''' (''Armée d'Italie'') era inizialmente la denominazione dell'esercito francese assegnato al teatro bellico italiano durante le [[guerre rivoluzionarie francesi|guerre rivoluzionarie]] a partire dal [[1792]]. Queste truppe combatterono fino al [[1795]] una dura guerra di montagna sulle [[Alpi]] e l'[[Appennino ligure]] contro le potenze monarchiche dell'[[Ancien Régime]]; quindi dal [[1796]] l'armata divenne famosa per la lunga serie di vittorie ottenute sotto il comando del giovane generale [[Napoleone Bonaparte]] che per la prima volta mise in evidenza le sue superiori qualità di stratega e di condottiero. L'Armata d'Italia conquistò gran parte dell'Italia settentrionale e centrale.▼
Dopo le sconfitte
La
▲'''Armata d'Italia''' (''Armée d'Italie'') era inizialmente la denominazione dell'esercito francese assegnato al teatro bellico italiano durante le [[guerre rivoluzionarie francesi|guerre rivoluzionarie]] a partire dal [[1792]]. Queste truppe combatterono fino al [[1795]] una dura guerra di montagna sulle [[Alpi]] e l'[[Appennino ligure]] contro le potenze monarchiche dell'[[Ancien Régime]]; quindi dal [[1796]] l'armata divenne famosa per la lunga serie di vittorie ottenute sotto il comando del giovane generale [[Napoleone Bonaparte]] che per la prima volta mise in evidenza le sue superiori qualità di stratega e di condottiero.
▲Dopo le sconfitte del [[1799]] inflitte dagli eserciti austro-russi, l'Armata d'Italia, al cui comando si succedettero numerosi generali dopo la [[campagna d'Egitto|partenza di Bonaparte per l'Egitto]], cacciata da tutto il territorio italiano, le cui forze si erano notevolmente ridotte per la serie di sconfitte subite, si era rifugiata a [[Genova|Genova,]] che subì un duro e protratto assedio (la popolazione era vessata oltre che dalla mancanza di rifornimenti e viveri, si nutriva di ratti che dalle navi del porto si erano rifugiati nella città, anche dalla presenza di facinorosi giacobini italiani che angariavano la popolazione stessa) e quindi dopo la [[battaglia di Marengo]] (della seconda campagna d'Italia) venne ricostituita e partecipò alle [[guerre napoleoniche]], conducendo con successo operazioni secondarie in Italia nel [[1805]] e [[1806]]. Nel 1809 le truppe dell'Armata d'Italia (in realtà trattasi dell'Esercito del Regno d'Italia, quasi totalmente costituito da italiani), nei cui ranghi erano stati inseriti numerosi reparti reclutati nel [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]], vennero trasferite in [[Austria]] e parteciparono, sotto la guida di [[Eugenio di Beauharnais]], alla [[battaglia di Wagram]], mentre nel [[1812]], l'armata prese parte, sempre al comando del principe Eugenio, alla [[campagna di Russia]]. L'Armata d'Italia, denominata IV corpo della [[Grande Armata]], si distinse in numerose battaglie ma venne quasi totalmente distrutta nel corso della catastrofica ritirata.
▲La triste fama dell'Armata d'Italia è legata alle vittorie conseguite (con annessi saccheggi di materiali, viveri, animali per alimentazione e lavoro, incendi alle abitazioni e altre strutture e brutalità sulla popolazione femminile) nella [[campagna d'Italia (1796-1797)|prima campagna d'Italia]] che ebbero un discutibile rilievo militare e politico, dimostrarono la brutalità del soldato francese nelle azioni di devastazione e saccheggio a cui fu sottoposta l'Italia intera e in Francia resero famoso, il generale Bonaparte, esercitando un'influenza decisiva sulla sua carriera e sulla storia della Francia rivoluzionaria.
== Storia ==
=== Costituzione e prime operazioni dell'Armata d'Italia ===
{{vedi anche|Guerre rivoluzionarie francesi|Prima coalizione}}
Nel quadro del piano di potenziamento dell'[[Armée révolutionnaire française|esercito francese rivoluzionario]] dopo l'inizio della [[prima coalizione|guerra contro le potenze monarchiche]] dell'[[Ancien Régime]], il 1º novembre 1792 il Consiglio esecutivo della Repubblica decise di costituire l'Armata d'Italia con le forze appartenenti in precedenza all'ala destra della Armata delle Alpi; il generale [[Jacques Bernard d'Anselme]], già comandante dell'Armata del Varo e conquistatore di [[Nizza]], prese il comando di queste truppe. La situazione dell'armata divenne presto difficile; sorsero contrasti tra il generale Anselme e i politici rivoluzionari e il comandante venne destituito. Ridotta alla difensiva<ref>A.Mathiez/G.Lefebvre, ''La rivoluzione francese'', vol. I, p. 366.</ref>, l'Armata d'Italia dovette cedere per gran parte del [[1793]] molti reparti all'esercito francese [[Assedio di Tolone (1793)|impegnato a riconquistare Tolone]].
[[File:Battle of Loano.jpg|thumb|left|La [[battaglia di Loano]] del 24 novembre 1795.]]
Le operazioni dell'Armata d'Italia divennero più attive dopo l'arrivo, con l'incarico di comandante dell'artiglieria, del generale [[Napoleone Bonaparte]] nel marzo 1794; il giovane ufficiale presentò subito una serie di memorie operative in cui delineava un audace piano di operazioni per attaccare il [[Regno di Sardegna|Piemonte]]. Il generale [[Pierre Jadart du Merbion|Pierre Dumerbion]], nuovo comandante dell'armata, accolse in parte i piani di Bonaparte e i francesi ottennero alcuni successi nella [[battaglia di Saorgio]] e sulla [[Roia]]. Il generale Bonaparte era strettamente legato alla fazione giacobina ed era amico di [[Augustin Robespierre]] che sostenne con il [[Comitato di salute pubblica]] il piano di operazioni proposto dal giovane generale<ref>J.Bainville, ''Napoleone'', pp. 125-126.</ref>. Dopo il 9 Termidoro anno II e la caduta dei giacobini, il generale Bonaparte poté ancora influenzare inizialmente le operazioni dell'Armata d'Italia che vinse il 21 settembre 1794 la [[prima battaglia di Dego|battaglia di Dego]] ma ormai il nuovo regime termidoriano era intenzionato a rinunciare alla guerra offensiva, il generale Bonaparte perse il suo incarico e l'armata passò sulla difensiva<ref>J.Bainville, ''Napoleone'', pp. 127-128.</ref>.
Dopo la decisione politica dell'autunno [[1794]] di sospendere le operazioni offensive sul fronte delle Alpi, l'Armata d'Italia perse una parte delle posizioni conquistate e continuò una sterile guerra di posizione contro
Il generale Schérer appariva pessimista e lamentava le gravi carenze organizzative e materiali della sua armata e le misere condizioni dei soldati; in febbraio 1796 egli si dimise per protesta. Carnot era consapevole delle difficoltà dell'Armata d'Italia; egli era in continuo contatto con il generale Napoleone Bonaparte, ritornato in auge e divenuto comandante dell'Armata dell'interno; il generale manifestò fiducia e sicurezza, rassicurò Carnot e promise il successo. [[Paul Barras]], sollecitato da [[Giuseppina di Beauharnais]] sua ex-amante e ora fidanzata di Bonaparte, faceva pressioni per affidare il comando al giovane generale; Carnot temeva le ambizioni del generale Bonaparte ma finì per approvare i suoi piani e per nominarlo il 2 marzo 1796 comandante in capo dell'Armata d'italia<ref>J.Bainville, ''Napoleone'', pp. 141-142.</ref>.
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