André Kertész: differenze tra le versioni

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Tra i maggiori fotografi del [[XX secolo]], per il suo lavoro ricevette notevoli riconoscimenti e fu di ispirazione per importanti artisti e fotografi suoi contemporanei. Dimostrò come qualsiasi aspetto del mondo, dal più banale al più importante, meriti di essere fotografato. Di carattere introverso, guidato principalmente dall'intuito, la sua opera è difficilmente classificabile. Nonostante la strada sia stata il soggetto principale e più stimolante delle sue fotografie, non era interessato alla cronaca o agli importanti eventi mondani, quanto alla possibilità di mostrare attraverso i grafismi delle moderne metropoli la felicità silenziosa di un istante.
 
{{quotecitazione|Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l'ha fatto prima.|[[Henri Cartier-Bresson]]}}
 
"Fotografo il quotidiano della vita, quello che poteva sembrar banale prima di avergli donato nuova vita, grazie ad uno sguardo nuovo. Amo scattare quel che merita di essere fotografato, il mondo quindi, anche nei suoi squarci di umile monotonia. Sono nato chiuso, ma un chiuso aperto alla strada, ed ho cercato la felicità nel silenzio di un istante. Batteva intanto il cuore al tempo di un click. Ho cercato gli occhi innocenti, di cui ogni sguardo sembra il primo, le menzogne dietro la superbia ed i sorrisi fatui, fantasmi seduti al sole su delle vecchie sedie. Senza trucchi ho cercato di vedere, ho cercato di capire. Ho cercato di vedere, e quando ho capito, ho lasciato gli occhiali su un tavolo insieme alla pipa". (M.Thompson Nati, Around, 2015. Around André Kertész).
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Nel [[1927]] nella galleria ''Au sacre du printemps'' fu organizzata una delle prime mostre fotografiche di Kertész. Il catalogo è introdotto da una poesia del teorico [[Dadaismo|dadaista]] [[Paul Dermée]]:
 
{{quotecitazione|Kertész, occhi innocenti di cui ogni sguardo sembra il primo,
 
che vede il grande re nudo quando è vestito di menzogne
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