Martin Buber: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Bundesadler (discussione | contributi)
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: rimuovo template {{categorie qualità}} obsoleto (v. discussione)
Riga 68:
== La sua filosofia ==
=== "Ogni vita vera è incontro" ===
L'essere umano, secondo Buber, è per essenza [[dialogo]], e non si realizza senza comunicare con l'umanità, la creazione e il Creatore. L'uomo è anche, necessariamente, ''homo religiosus'', perché l'amore dell'umanità conduce all'amore di Dio e viceversa. È quindi impensabile parlare agli uomini senza parlare a Dio, e questo avviene secondo un rapporto di reciprocità. La Presenza divina partecipa dunque a ogni incontro autentico tra gli esseri umani e abita in quelli che realizzano il vero dialogo.
 
Il dialogo riposa sulla reciprocità e sulla responsabilità, che esiste unicamente là dove vi è una vera risposta alla voce umana. Dialogare con l'altro significa affrontare la sua realtà e farsene carico nella vita vissuta. Il dialogo con Dio non avviene differentemente: la Sua "parola" è una presenza reale, alla quale occorre rispondere. Per Buber, la Bibbia testimonia questo dialogo tra il Creatore e le sue creature, e Dio ascolta l'uomo che addita coloro sui quali la collera divina deve abbattersi o supplica il suo Creatore di manifestare la Sua [[provvidenza]].
Riga 79:
La relazione Io-Tu è assoluta solo rispetto a Dio - il Tu eterno - e non può essere pienamente realizzato negli altri domini dell'esistenza, comprese le relazioni umane, dove sovente Io-Tu fa posto all'Io-esso (Io-Tu o Io-esso non dipendono dalla natura dell'oggetto, ma dal rapporto che il soggetto istituisce con l'oggetto). L'essere umano non può trasfigurarsi e accedere a una dimensione di vita autentica senza entrare nella relazione Io-Tu, confermando così l'alterità dell'altro, che comporta un impegno totale: “La prima parola Io-Tu non può essere detta se non dall'essere tutto intero, invece la parola Io-esso non può mai essere detta con tutto l'essere”. Io e Tu sono due esseri sovrani, l'uno non cerca di condizionare l'altro né di utilizzarlo.
 
Secondo Buber l'uomo può vivere senza dialogo, ma chi non ha mai incontrato un Tu non è pienamente un essere umano. Tuttavia, chi si addentra nell'universo del dialogo assume un rischio considerevole dal momento che la relazione Io-Tu esige un'apertura totale dell'Io, esponendosi quindi anche al rischio del rifiuto e al rigetto totale.
 
La realtà soggettiva dell'Io-Tu si radica nel [[dialogo]], mentre il rapporto strumentale Io-esso si realizza nel [[monologo]], che trasforma il mondo e l'essere umano stesso in oggetto. Nel piano del monologo l'altro è reificato - è percepito e utilizzato - diversamente dal piano del dialogo, dove è incontrato, riconosciuto e nominato come essere singolare. Per qualificare il monologo Buber parla di ''Erfahrung'' (una esperienza “superficiale” degli attributi esteriori dell'altro) o di ''Erlebnis'' (una esperienza interiore significativa) che si oppone a ''Beziehung'' - la relazione autentica che interviene tra due esseri umani.
Riga 85:
=== Lo "stretto spartiacque" ===
Queste convinzioni si oppongono tanto all'[[individualismo]], dove l'altro non è percepito che in rapporto a se stessi, quanto alla prospettiva [[socialismo|collettivista]], dove l'individuo è occultato a vantaggio della [[Società (sociologia)|società]].<br />
Vi è chi ha utilizzato questa idea per spiegare il passo biblico della “dispersione delle lingue”: nessun individuo è nominato, perché la lingua unica conosce una voce unica. [[Babele]] vive intera sotto lo stivale di un dirigente che ha una sola idea: uguagliare Dio. Ma è Questi dunque a intervenire facendo nascere il sentimento dell'essere intero, non reificato.
 
Per Buber una persona non può vivere nel senso pieno della parola se non si trova nella sfera interumana: “Sullo stretto spartiacque dove l'Io e il Tu si incontrano, nella zona intermediaria”, che è una realtà esistenziale - un evento ontico che avviene realmente tra due esseri umani.
Riga 161:
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|ebraismo|filosofia|università}}
[[Categoria:Ebrei austriaci]]
 
[[Categoria:Ebrei austriaci]]
{{Categorie qualità}}