Berlusconismo: differenze tra le versioni

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In senso ugualmente critico ma più estensivo, il termine è stato usato dal politologo e storico [[Marco Revelli]], già cofondatore di [[Lotta Continua]], per denotare un modo di fare politica e la sottostante cultura della ricchezza autolegittimatasi che investirebbe larghi strati della nazione, compresa buona parte della classe politica di centro-sinistra. Vi è un esplicito parallelismo con la descrizione del [[fascismo]] come "autobiografia della nazione" fatta da [[Piero Gobetti]], in quanto tanto il movimento di [[Benito Mussolini]] quanto lo stesso Berlusconi sarebbero l'incarnazione più visibile di tendenze deteriori radicate a fondo nella società italiana, e, in quanto tali, difficilmente estirpabili. Lo scrittore e giornalista francese [[Jacques Martin]] scrisse, in un articolo pubblicato su ''[[The Guardian]]'' nel [[2006]]: "Il Berlusconismo è il più grave attacco alla [[democrazia]] occidentale dal [[1945]]; un fenomeno che non può essere trascurato".
 
Nel gennaio [[2007]], il ''berlusconismo'' è stato oggetto di un convegno organizzato dalla ''[[Fondazione Liberal]]'' (vicina a [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]]), svolto con lo scopo di riprendere il termine in luce positiva. In una lettera inviata il 27 settembre [[2008]] da [[Sandro Bondi]] ([[Ministero per i beni e le attività culturali|Ministro dei Beni e delle Attività Culturali]] nel [[Governo Berlusconi IV]]) al quotidiano [[la Repubblica]] egli dice: «Il cosiddetto "berlusconismo" è stato innanzitutto la risposta alla crisi del sistema politico italiano, che ha coinciso con la caduta del [[muro di Berlino]] e con [[Tangentopoli]], e la presa d'atto dell'incapacità/impossibilità del [[Partito Comunista Italiano]] di trasformarsi in una autentica forza politica riformista di stampo europeo. In secondo luogo, il "berlusconismo" ha rappresentato e continua a rappresentare il tentativo più alto di modernizzazione delle strutture economiche e istituzionali del nostro Paese, sulla base non di una [[ideologia]], ma di un sistema di valori autenticamente liberali e riformatori, che hanno influenzato oltretutto l'intera politica europea»<ref>{{cita web|autore=Sandro Bondi|url=http://www.governoberlusconi.it/detail.php?id=184|titolo=Il governo? Attua la politica del fare|accesso=02-10-2 ottobre 2008|data=27-09- settembre 2008}}</ref>.
 
Per gli avversari il ''berlusconismo'' è invece una forma di [[populismo di destra]]. Molti, anche tra i suoi sostenitori, vedono un equivalente italiano del [[gollismo]] [[Francia|francese]] o del [[Peronismo]] argentino<ref>{{cita web|url=http://www.claudioscajola.it/evento.asp?id=392|titolo=Il Berlusconismo è come Gollismo: durerà a lungo, non è passeggero|accesso=02-10-2 ottobre 2008|data=25-01- gennaio 2007}}</ref>. [[Gianfranco Pasquino]], già senatore per i [[Progressisti]] e [[Sinistra Indipendente]] ed eminente politologo, vede nella scoperta del valore dell'[[antipolitica]], come collante contro una classe dirigente vissuta come distante dalle esigenze reali della gente, la componente essenziale del suo fascino<ref>[[Gianfranco Pasquino]], "The Five Faces of Silvio Berlusconi: The Knight of Anti-politics", in ''Modern Italy'', 12, no. 1 (February 2007): 39-54.</ref>.
 
== Gestione e politica di base ==