Istituzioni (Gaio): differenze tra le versioni

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== La scoperta delle ''Institutiones'' ==
Nel [[1816]] il diplomatico tedesco [[Barthold Georg Niebuhr]], in sosta a [[Verona]], tappa intermedia di un lungo viaggio, ebbe modo di sfogliare alcuni manoscritti della [[Biblioteca Capitolare di Verona|Biblioteca Capitolare]]. La sua attenzione si fermò principalmente su un codice pergamenaceo contenente le ''Lettere'' di [[Sofronio Eusebio Girolamo]] e altre opere di scrittori cristiani. Osservando bene il codice notò immediatamente che si trattava di un [[Palinsesto (filologia)|palinsesto]], e che in alcune pagine affiorava una scrittura precedente, risalente al V o al VI secolo, cancellata alcuni secoli più tardi per far spazio alle ''epistulae''.
 
Il ritrovamento fu seguito da un'attenta opera di ricostruzione della ''scriptura prior'', vergata in un particolare tipo di [[scrittura onciale|onciale]], detta B-R, simile a quella con cui è stata esemplata la Littera Florentina. Tuttavia, l'uso di reagenti chimici rovinò irrimediabilmente alcuni fogli pergamenacei. Il testo di alcuni di questi fogli andati perduti venne in parte ricostruito grazie al ritrovamento in [[Egitto]] di un papiro di [[Ossirinco]] (P. Oxy. XVII 2103) e di alcuni frammenti provenienti da un codice pergamenaceo, anch'esso in onciale B-R, pubblicato nel 1933 da [[Vincenzo Arangio Ruiz]] (PSI XI 1182). Il confronto fra questi rinvenimenti e il testo del palinsesto veronese ha consentito anche di riguadagnare fiducia nella sostanziale genuinità della tradizione testuale delle ''Institutiones'' di Gaio.