Permiano: differenze tra le versioni

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[[File:Permian-Triassic boundary.jpg|thumb|Rocce di confine tra Permiano e [[Triassico]], presso [[Runcorn]] in Inghilterra.]]
 
Il '''Permiano''' è l'ultimo dei sei periodi in cui è divisa l'[[era geologica]] del [[Paleozoico]] e si estende da 299,0 ± 0,8 a 251,0 ± 0,4 milioni di anni fa<ref name="ics2009">[http://stratigraphy.science.purdue.edu/gssp/ Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) of the International Commission of Stratigraphy], Status on 2010</ref><ref name=chart2014/>. È compreso tra il [[Carbonifero]] e il [[Triassico]], il primo periodo della successiva era del [[Mesozoico]].
 
Fu così battezzato dal geologo inglese [[Roderick Murchison]] intorno al [[1840]], basandosi sugli strati di rocce rosse che occupano una vasto bacino ad ovest degli [[Urali]], in corrispondenza dell'antico stato di [[Permia]], in [[Russia]].<ref name=Spencer>Spencer G. Lucas, Joerg W. Schneider und Giuseppe Cassinis: ''Non-marine Permian biostratigraphy and biochronology: an introduction.'' In: Spencer G. Lucas, Giuseppe Cassinis und Joerg W. Schneider (Hrsg.): ''Non-Marine Permian Biostratigraphy and Biochronology.'' Geological Society, London, Special Publications, 265, 1-14, London 2006 [http://sp.lyellcollection.org/cgi/reprint/265/1/1.pdf PDF]</ref>
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== Etimologia ==
Il Permiano deriva il suo nome da quello dell'antico stato di [[Permia]], in [[Russia]]. La sua denominazione e la prima definizione di Permiano furono introdotti nella letteratura scientifica nel 1840 dal geologo inglese [[Roderick Murchison]].<ref name=Spencer/>
 
== Limiti ==
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** [[Changhsingiano]] (253,8 ± 0,7 - 251,0 ± 0,4 milioni di anni fa (Ma)
** [[Wuchiapingiano]] (260,4 ± 0,7 - 253,8 ± 0,7 Ma)
 
* [[Guadalupiano]]
** [[Capitaniano]] (265,8 ± 0,7 - 260,4 ± 0,7 Ma)
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** [[Sakmariano]] (294,6 ± 0,8 - 284,4 ± 0,7 Ma)
** [[Asseliano]] (299,0 ± 0,8 - 294,6 ± 0,8 Ma)
 
 
Vi sono due diverse filosofie alla base della suddivisione in piani del Permiano; alcuni partono dal presupposto che i singoli bacini di [[sedimentazione]] hanno sviluppato successioni biologiche sostanzialmente diverse, per cui è impossibile riconoscere in tutto il mondo le suddivisioni [[cronostratigrafia|cronostratigrafiche]] stabilite in un bacino su eventi evolutivi locali. Per un altro gruppo di studiosi è invece possibile costruire una scala cronostratigrafica valida per tutto il mondo utilizzando le [[ammoniti]]. Secondo questi autori gli standard delle zone ad ammoniti che permettono di definire i piani vanno scelti dove le faune sono meglio rappresentate, a prescindere dal bacino di sedimentazione.
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== Paleogeografia ==
[[File:280 Ma plate tectonic reconstruction.png|thumb|La conformazione delle terre emerse nel [[Sakmariano]], all'inizio del Permiano.]]
La posizione [[paleogeografia|paleogeografica]] dei continenti durante il Permiano vede le terre emerse riunite in una grande massa continentale chiamata [[Pangea]], nella quale possono essere individuati i blocchi continentali che costituiranno, in epoche successive, la [[Gondwana]] e la [[Laurasia]].
 
Il blocco continentale europeo si formò in seguito all'orogenesi ercinica che trasformò l'[[Europa]], alla fine del [[Carbonifero]], in un'area debolmente montuosa, [[isostaticità|isostaticamente]] instabile, sede di movimenti verticali e [[vulcanismo]] postorogenetico. Nelle depressioni intramontane si formarono [[depositi alluvionali]] e, con l'inaridimento del clima, depositi di [[arenaria (roccia)|arenarie]] rossastre.
 
Il blocco continentale [[america]]no presenta una storia evolutiva simile a quella dell'Europa e, nel Permiano, era completamente unito ad essa, così da rappresentare un suo prolungamento verso ovest. Il bacino americano occidentale, corrispondente alla linea di costa occidentale dell'attuale [[Nord America]], era completamente sommerso dal mare (dall'[[Alaska]] alla [[California]]).
 
Il blocco continentale corrispondente all'attuale [[Asia]] si estendeva ad est dell'Europa e combaciava superiormente ad essa con l'America settentrionale.
 
A meridione dell'Asia si apriva un vasto mare, esteso dal [[Giappone]] all'[[Italia]], chiamato [[Tetide]], enorme bacino caratterizzato da molteplici situazioni paleogeograficostrutturali, che trova riscontro in successioni stratigrafiche estremamente diversificate da regione a regione. Al sud di questo ammasso di terre, in collegamento diretto con il blocco americano settentrionale, si trovano le terre che costituiranno la [[Gondwana]] e, successivamente, l'[[America meridionale]], l'[[Africa]], l'[[India]], l'[[Antartide]] e l'[[Australia]].
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== Vita ==
Per quanto riguarda la vita rappresentativa del periodo in esame, il Permiano fu caratterizzato da grandi cambiamenti biologici e da un'abbondanza di forme di vita estremamente specializzate e diversificate.
 
=== Fauna ===
==== Invertebrati ====
Gli [[invertebrati]] marini si ricollegano strettamente a quelli del [[Carbonifero superiore]], tanto da suggerire ad alcuni studiosi di riunire i due periodi in un unico sistema chiamato '''Antracolitico'''. Le affinità riguardano però gli ordini e le famiglie e vengono a sparire se si considera l'associazione a livello specifico e generico. Alcuni gruppi di invertebrati marini presentano, anzi, un'evoluzione così rapida da poter essere utilizzati per sottili suddivisioni cronostratigrafiche entro il periodo come [[fusulinidi]], [[ammoniti]], spesso rare ma importanti ai fini stratigrafici, e [[brachiopodi]], molto comuni e diversificati, spesso in associazione con [[briozoi]], [[crinoidi]], [[gasteropodi]] e [[bivalvi]].
 
Le comunità di [[piattaforma carbonatica]], pur dominate da bio-costruzioni prevalentemente di origine [[batteri]]co-[[alghe|algali]], sono ancora ricche e diversificate per la maggior parte del periodo, caratterizzate da associazioni a crinoidi, briozoi e [[tetracoralli]], e da brachiopodi con forme caratterizzate dallo sviluppo estremo di una sola valva (adattamento spinto all'ambiente di [[reef]], simile a quello sviluppato dalle [[rudiste]] nel tardo [[Mesozoico]]).
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==== Vertebrati ====
[[File:DimetrodonKnight.jpg|thumb|[[Dimetrodon]] ([[Pelycosauria]])]]
L’inizio del Permiano segna un notevole cambiamento climatico rispetto al periodo precedente: le lussureggianti foreste del [[Carbonifero]] scompaiono e inizia un periodo di [[siccità]]. Il mutamento si ripercuote sulla fauna: i [[pesci ossei]] primitivi ([[paleonisciformi]]) sopravvivono, ma gran parte dei [[condritti]] scompare; rimangono alcune forme di acqua dolce ([[Xenacanthidae]]) e poche altre. Tra gli [[anfibi]], sono molti i gruppi in crisi (nel corso del periodo scompaiono i [[lepospondili]]), anche se i [[temnospondili]] si evolvono verso nuove specializzazioni, soprattutto terrestri ([[Dissorophidae]]).
 
I [[rettili]] continuano il loro cammino con forme arcaiche ma specializzate ([[Procolophonia]], [[Pareiasauria]], [[Bolosauridae]]). Da alcune forme primitive ([[Protorothyrididae]]) si originano animali più evoluti ([[Araeoscelidia]]), ovvero i primi rappresentanti dei [[diapsidi]]. I [[sinapsidi]], invece, conoscono un periodo di grande sviluppo: i cosiddetti [[pelicosauri]] (''[[Dimetrodon]]'', ''[[Edaphosaurus]]'') sono i primi animali terrestri a regolare la temperatura del corpo, e danno in seguito origine ai [[terapsidi]]. Questi ultimi, verso la fine del Permiano, divengono i vertebrati dominanti e si diversificano in una moltitudine di forme ([[Gorgonopsia]], [[Therocephalia]], [[Cynodontia]], [[Dicynodontia]], [[Dinocephalia]], [[Biarmosuchia]]); alla fine del periodo, però, avviene un’estinzione di massa per cause ancora sconosciute, che spazza via gran parte dei terapsidi.
 
Tra i pochi sopravvissuti nel [[Triassico]] vi sono i progenitori dei [[mammiferi]].
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=== Estinzione di massa ===
{{Vedi anche|Estinzione di massa del Permiano-Triassico}}
Alla fine del Permiano si è verificata la più drammatica [[estinzione di massa]] della storia della Terra, una crisi biologica che ha interessato un gran numero di organismi, soprattutto marini (si ipotizza il 49% delle [[famiglia (tassonomia)|famiglie]] paleozoiche e il 72% dei [[genere (tassonomia)|generi]], contro il tasso medio di estinzione del 17% degli altri periodi).<ref name="Pern">Douglas H. Erwin, ''La madre di tutte le estinzioni'', "Le Scienze (Scientific American)", num.337, sett.1996, pag.82-88</ref><ref>Gregory J. Retallack, Christine A. Metzger, Tara Greaver, A. Hope Jahren, Roger M. H. Smith and Nathan D. Sheldon: ''Middle-Late Permian mass extinction on land''. Geological Society of America Bulletin, 118, 11/12, S. 1398–1411 November/December 2006 S. 1408 doi:10.1130/B26011.1</ref> La causa di questa grande crisi è ancora dibattuta e per essa sono state proposte varie spiegazioni:
 
* improvviso aumento della [[radiazione cosmica]],
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* diminuzione della produttività dei mari,
* inversione del [[campo magnetico terrestre]],
* caduta di un [[asteroide]] (diametro ipotizzabile: 50 &nbsp;km, luogo impatto ipotizzabile: [[Antartide]]);<ref>''Global and Platenary Change'', Volume 55, Issues 1-3, pp. 1-236 (January 2007) ''Environmental and Biotic Changes during the Paleozoic-Mesozoic Transition'', Elsevier Publication, Amsterdam</ref><ref>Frese R.R. von; Potts, L; Wells, S.; Gaya-Piqué, L.; Golynsky, A.V.; Hernandez, O.; Kim, J.; Kim, J.; Kim, H. & Hwang, J.; 2006: ''Permian-Triassic mascon in Antarctica'', Eos Transactions, American Geophysical Union, Joint Assembly Supplements '''87(36)''' [http://www.agu.org/cgi-bin/SFgate/SFgate?language=English&verbose=0&listenv=table&application=sm06&convert=&converthl=&refinequery=&formintern=&formextern=&transquery=von%20frese&_lines=&multiple=0&descriptor=%2fdata%2fepubs%2fwais%2findexes%2fsm06%2fsm06%7c789%7c3849%7cPermian-Triassic%20Mascon%20in%20Antarctica%7cHTML%7clocalhost:0%7c%2fdata%2fepubs%2fwais%2findexes%2fsm06%2fsm06%7c6292543%206296392%20%2fdata2%2fepubs%2fwais%2fdata%2fsm06%2fsm06.txt]</ref> un altro possibile candidato come sito di impatto è il cratere dei Bedout, a poca distanza dalla costa [[australia]]na.<ref> Becker, L., Poreda, R.J., Basu, A.R., Pope, K.O., Harrison, T.M., Nicholson, C. & Iasky, R.; 2004: ''Bedout: A possible end-Permian impact crater offshore of northwestern Australia'', [[Science]] '''304''', p. 1469-1476.</ref><ref> Becker, L.; Shukolyukov, A.; Macassic, C.; Lugmair, G. & Poreda, R.; 2006: ''Extraterrestrial Chromium at the Graphite Peak P/Tr boundary and in the Bedout Impact Melt Breccia'', Lunar and Planetary Science XXXVII</ref>
* [[vulcanismo]] esteso con effetti quali [[piogge acide]], incendi, maggiori [[radiazioni ultraviolette]] e [[anidride carbonica]].<ref name="Pern"/>
* una notevole emissione di [[acido solfidrico]] (H<sub>2</sub>S) da parte di batteri anossici nell'oceano. L'acido solfidrico, forte riducedente, andò ad interagire con l'ozono atmosferico, impoverendo lo strato di ozono e privando così il pianeta del suo effetto di filtro delle radiazioni ultraviolette.<ref> Kump, L.R.; Pavlov, A. & Arthur, M.A.; 2005: ''Massive release of hydrogen sulfide to the surface ocean and atmosphere during intervals of oceanic anoxia'', Geology '''33(5)''', p. 397-400.</ref>
 
Tutte queste spiegazioni, non necessariamente slegate l'una dall'altra, richiedono l'intervento di un evento esterno eccezionale, teoricamente possibile ma non documentato. Secondo parecchi autori non occorre scomodare fenomeni al di fuori del principio dell'[[uniformitarismo]] per spiegare la crisi biologica della fine del Permiano, in quanto questa può essere stata determinata dalla concomitanza di fenomeni che operano anche oggigiorno.
 
Due eventi in particolare sarebbero la causa di una simile strage: le fluttuazioni climatiche in primo luogo e i cambiamenti paleogeografici del tardo Permiano in secondo. Le brusche variazioni climatiche con alternanza di periodi glaciali e interglaciali avrebbero causato forti estinzioni nelle faune e nelle flore continentali nonché una marcata specializzazione della fauna marina. Alla pari di tutte le crisi biologiche in genere, la perdita di un certo numero di specie ha creato un forte squilibrio negli [[ecosistema|ecosistemi]], causando in tal modo una reazione a catena nella quale sono state coinvolte molte altre forme viventi. In queste condizioni di equilibrio biologico precario si sarebbe verificato inoltre un abbassamento del livello dei mari, forse a causa del mutamento delle dinamiche del [[mantello terrestre]], e la conseguente emersione di ampi territori dapprima sommersi. Ciò ridusse il numero e la varietà delle [[nicchia ecologica|nicchie ecologiche]] a disposizione degli organismi marini e quindi a una drastica riduzione delle ricche popolazioni costiere.
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== Bibliografia ==
* Felix Gradstein, James Ogg & Alan Smith: ''A Geologic Time Scale.'' Cambridge University Press 2004, ISBN 0-521-78142-6.
* Davydov, V. I., Glenister, B. F., Spinosa, C., Ritter, S. M., Chemykh, V. V., Wardlaw, B. R., and Snyder, W. S., 1998. ''Proposal of Aidaralash as Global Stratotype Section and Point (GSSP) for base of the Permian System''. Episodes 21/1, p. &nbsp;11 - 18.
* Ruzhencev, V. E., 1952. ''Biostratigraphy of the Sakmarian Stage in the Aktyubinsk region of the Kazakh SSR''. Akad. Nauk SSR, Paleont. Inst. Trudy 42, 90p.
* Ruzhencev, V. E., 1950. ''Upper Carboniferous ammonoids of the Urals''. Akad. Nauk SSR, Paleont. Inst. Trudy 29, 220p.
* Davydov, V. I., Barskov, I. S., Bogoslovskaya, M. F., Leven, E. Y., Popov, A. V., Akhmetshina, L. Z., and Kozitskaya, R. I., 1992. ''The Carboniferous-Permian boundary in the former USSR and its correlation''. Int. Geol. Review, 34/9, p. &nbsp;889-906.
* Bogoslovskaya, M. F., Leonova, T. B., and Skholin, A. A., 1995. ''The Carboniferous-Permian boundary and ammonoids of the Aidaralash section, southern Urals''. Jour. Paleontology 69, p.&nbsp;288-301.
* Chuvashov, B. I., Chernykh, V. V., and Mizens, G. A., 1993. ''Zonal divisions of the boundary deposits of the Carboniferous and Permian in sections of different facies in the south Urals''. Permophiles 22, p.&nbsp;11-16.
* Chernykh, V. V. and Ritter, S. M., 1994. ''Preliminary biostratigraphic assessment of conodonts from the proposed Carboniferous-Permian boundary stratotype, Aidaralash Creek, northern Kazakhstan''. Permophiles 25, p. &nbsp;4-6.
* Chuvashov, B. I., Dupina, G. V., Mizens, G. A., and Chernykh, V. V., 1990.'' Report on Upper Carboniferous and lower Permian sections, western slope of the Urals and pre-Urals''. Uralian Branch U.S.S.R. Acad. Sci., Swerdlovsk, 368p.
 
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