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'''Utrera''' è un [[Municipio (Spagna)|comune spagnolo]] di 50.665 abitanti (2009) situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] dell'[[Andalusia]]. Situato nella [[provincia di Siviglia]], Utrera è il secondo comune più grande della suddetta comunità ed è città onoraria del [[flamenco]]. Fa parte della comarca di ''La Campiña'' ed è a capo del ''[[Partido judicial]]'' al quale appartengono i comuni di El Coronil, Los Molares, Los Palacios y Villafranca e Utrera stesso.
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Nel territorio comunale di Utrera sono stati trovati numerosi resti archeologici: idoli, asce, punte di freccia, ceramiche, così come diversi utensili di pietra che palesano la presenza dell’uomo dai tempi preistorici. È degno di nota il ritrovamento di monumenti funerari della cultura megalitica che ebbe luogo tra il Neolitico e l’Eneolitico prolungandosi fino all’[[Età del bronzo]] – circa 2500 a.C. – e all’[[Età del ferro]] – circa 800 a. C. – .
 
Nel luogo conosciuto come ''La Piedra Incada'', a qualche chilometro a est del centro urbano, si trova un grande monolito lavorato grezzamente che probabilmente è una traccia dell’esistenza di qualche tipo di cultura megalitica. È particolarmente imponente il giacimento situato nella zona chiamata ''Cruz del Gato'', conosciuta anche come ''Las Arcas de Troya'', collocata a circa 1500 metri dal centro della città in direzione nordovest. Nel 1949, si trovarono nel suddetto luogo una serie di pietre di silice e precedentemente alcune asce levigate. Nel 1950, una serie di scavi realizzati in modo più approfondito portò allo scoperto un [[dolmen]], o sepolcro di corridoio, del quale si conservava una camera circolare di 2,70 metri di diametro, così come un corridoio che avrebbe avuto tra i 3,50 e 4,00 metri di lunghezza. Di questa costruzione si manteneva intatta una delle pareti di pietra, mentre i resti dell’altra non superavano i 2,15 metri di larghezza. A circa quaranta metri in direzione ovest si trovò un altro dolmen di dimensioni maggiori. Più tardi, entrambi furono spostati dal loro luogo originale: il primo fu completamente distrutto e l’altro fu regalato dal proprietario al collegio Salesiano di Utrera e ricostruito nei giardini di quest’ultimo.
 
Posteriormente si realizzarono diversi scavi come conseguenza dello sfruttamento di una cava di calce. Durante questi scavi, si rivelò l’esistenza di una necropoli neolitica nella zona appartenente ad un gruppo umano di dimensioni significative. Sono stati trovati numerosi resti umani, oltre a utensili, tra i quali spiccano numerosi cucchiai di silice, raschietti, asce, resti di vasi e un piatto perfettamente conservato. Tutta la ceramica trovata in questa zona è di argilla scura con particelle di mica brillante e non è tornita né decorata.
 
==== Età Antica ====
Ci sono tracce di un intenso commercio nella zona durante il periodo preromano. I ritrovamenti più significativi sono di origine fenicia, ma anche provenienti da [[Tartesso]] e dalla [[Turdetania]]. Nell’epoca romana si collocano i primi dati scritti sull’esistenza di popolazioni importanti nella zona.
 
Il ''Puente de Alcantarilla ''è una delle costruzioni più degne di nota che si conservano di questa epoca. Si tratta di un ponte a due arcate e, secondo l’iscrizione che vi era su di esso, passava sulla ''Vía Augusta'' che collegava la [[Betica]] con il nord della penisola. Vicino al ponte si innalzavano due baluardi difensivi, uno dei quali è stato recentemente restaurato. È dichiarato Bene di Interesse Culturale e Monumento Storico-Artistico dal 1931.
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