Windsurf: differenze tra le versioni

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Nel windsurf la ''partenza'' può avvenire secondo due modalità: nella prima si può salire sulla tavola dall'acqua, recuperando la vela con l'apposita cima di recupero; nella seconda, si sfrutta il vento che facendo forza sulla vela porta il ''surfista'' direttamente sulla tavola, potendo partire sia in acqua bassa (''partenza dalla spiaggia'' o ''beachstart'') che in acqua profonda (''partenza dall'acqua'' o ''waterstart'').<ref>[http://www.boardseekermag.com/technique/intermediate/water_start/water_start.htm ''Technique: the water start'', articolo su ''Boardseekermag.com - Windsurfing Magazine'']</ref>
 
Per condurre una tavola a vela, non essendoci il [[timone]], si deve agire sull'inclinazione dell'albero. Per [[orzare]] ovvero ''portare la prua al vento'' in modo da impostare una [[Andature (vela)|andatura]] che ''stringe il vento'' detta anche ''di [[bolina]]'', si deve inclinare l'albero verso poppa, spostando il centro velico verso questa direzione. Per [[poggiare]], azione inversa all'''orzare'' in modo da impostare una ''andatura'' che si allontana dal vento detta anche ''portante'', si inclina l'albero verso la prua. Queste indicazioni sono generalmente valide per la [[navigazione in dislocamento]].
 
All'aumentare della velocità, in base al tipo di tavola utilizzata, si raggiungono le [[condizioni di planata]] durante le quali i cambiamenti di direzione si ottengono sia spostando l'albero leggermente verso prua o verso poppa, sia esercitando una leggera pressione con i piedi sulla tavola. I piedi del ''surfista'', in piena planata, risultano bloccati in apposite ''straps'' (o cinghie fermapiedi) collocate sulla poppa della tavola, mentre la vela viene mantenuta in una posizione arretrata rispetto alla tavola, gestendo la disposizione del peso del proprio corpo e del ''rig'' in modo che si verifichi l'equilibrio del ''centro velico'' (''center of effort'' o ''CE'') con il centro di deriva (''center of lateral resistance'' o ''CLR'') della tavola.<ref>[http://johnellsworth.com/writing/nautical/balance_helm/balance.html J. Ellsworth, ''Balance Your Helm for Speed'', per una dettagliata descrizione del ''CE'' e del ''CLR'']</ref> La planata permette al windsurf di raggiungere velocità molto rilevanti, grazie ad un'alta efficienza della superficie planante dello scafo, che può considerarsi pressoché piatta rispetto agli scafi delle imbarcazioni a vela o a motore (che hanno una forma più "stellata", fino alle "V" profonde dei motoscafi).<ref>[http://2007.star-board.com/drake_chronicles.php J. Drake, ''The Drake Chronicles Page'', per una descrizione analitica della fisica del windsurf e della sua efficienza energetica]</ref>
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* Il '''windsurf''' ('''[[RS:X]]''' da {{OE|Vela|2008}}): una delle specialità veliche dei [[Giochi olimpici]], per i maschi dal [[1984]] (a [[Los Angeles]]), per le femmine dal [[1992]] (a [[Barcellona]]) che dal [[2008]], a [[Pechino]], ha sostituito la tavola [[Mistral (barca a vela)|Mistral]]. La grossetana [[Alessandra Sensini]] con questa tavola ha conquistato la quarta medaglia consecutiva (un argento per la prima volta, dietro ad una cinese, dopo due bronzi, con in mezzo il titolo olimpico e la medaglia d'oro a [[Giochi della XXVII Olimpiade|Sydney 2000]]).
* Il '''''Freestyle''''': si compiono evoluzioni molto complesse e spettacolari, come salti (per questi si usano onde piccole dette "chop") e rotazioni, con acqua calma o quasi. Diffusi trick freestyle sono lo Spock, la Flaka, Shaka, Eslider, Chacho, Burner, Funnell.
 
* Il '''''Freestyle''''': si compiono evoluzioni molto complesse e spettacolari, come salti (per questi si usano onde piccole dette "chop") e rotazioni, con acqua calma o quasi. Diffusi trick freestyle sono lo Spock, la Flaka, Shaka, Eslider, Chacho, Burner, Funnell.
 
* Il '''''Wave''''': è la disciplina che più apparenta windsurf e surf: l'atleta mescola il surf da onda e il windsurf saltando e ''surfando'' (italianizzazione del termine ''surfing'') onde e frangenti. Questa specialità è forse la più spettacolare poiché permette al surfista di effettuare salti considerevoli e di chiudere evoluzioni (''trick'') totalmente fuori dall'acqua o facendosi trasportare dall'onda come nel surf sia con le spalle rivolte all'onda (''surf back side'') che di fronte all'onda (''surf front side''). Attualmente questa disciplina, con le ultime manovre messe a punto dai più forti atleti del mondo, ha raggiunto livelli di spettacolarità eccezionali.
 
* Il '''''[[Formula (windsurf)|Formula]]''''': praticata con tavole dalle precise limitazioni (unica tavola con larghezza massima, poco spessore e lunghezza pinna definite) su di un vero e proprio percorso di regata molto simile a quello adottato dalle imbarcazioni a vela tradizionali (a due o più boe), dove si ripropongono quasi tutte le varie andature (bolina, traverso, lasco). Per le regate ''Formula'' si applicano le [[regole di regata internazionali]] (''Racing Rules of Sailing''), le stesse valide per le imbarcazioni da regata (con qualche ovvia semplificazione) e stabilite dall'''[[International Sailing Federation]]'' (ISAF) e adottate dalla [[Federazione Italiana Vela]] (FIV).
 
* Lo '''''Slalom''''': praticata con tavole con limitazioni meno restrittive (si può utilizzare un numero maggiore di tavole), con caratteristiche (lunghezza, larghezza, superficie velica) abbastanza variabili in base all'intensità del vento e di utilizzo. Si tratta di una competizione dove si deve arrivare prima degli avversari alla fine di un percorso che può essere di due tipi: definito da due boe, disposte all'incirca perpendicolarmente alla direzione del vento, determinando così una conformazione del percorso "ad otto" ed un'andatura che è solitamente al traverso; o da una successione di boe, disposte sempre più sottovento, in modo da determinare un percorso a forma di spezzata da coprirsi con una serie di laschi. Anche alle regate ''Slalom'' si applicano le ''Racing Rules of Sailing'', ma con notevoli semplificazioni. Entrambe le categorie di tavole ''Formula'' e ''Slalom'', per poter gareggiare negli eventi nazionali e internazionali, devono rientrare all'interno della lista delle tavole registrate anno per anno dall'ISAF (''Registered Formula Boards'' e ''Registered Speed/Slalom Boards'').<ref>[http://www.sailing.org/11669.php ISAF: Registered Formula Boards (Complete List)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.sailing.org/11671.php ISAF: Registered Speed/Slalom Boards (Complete List)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
* Il '''''Supercross''''': competizione dove, come per lo ''Slalom'', vince chi arriva per primo alla fine del percorso ma, fra un giro di boa e l'altro bisogna completare delle manovre ''Freestyle''.
 
* La '''''Velocità''''' (o '''''Speed'''''): tavole particolari (molto strette) vengono lanciate su un tratto d'acqua piattissima. Le velocità si aggirano intorno ai 45 nodi. Il record mondiale di velocità di una tavola a vela di questo tipo appartiene al francese [[Antoine Albeau]] con una velocità di 52.05 nodi (96.40&nbsp;km/h) In questa disciplina l'Italia vanta un solo risultato di rilievo: la vittoria di [[Andrea Baldini (surfista)|Andrea Baldini]] al Campionato del mondo di [[Dungarvan]], [[Irlanda|Ireland]]<ref>[http://www.speedworldcup.com/images/stories/documents/results/speed%20europeans%202009%20windsurf.pdf ''European Speedsailing Championships 2009 Full results Windsurfing '', dal sito ufficiale della Speed World Cup'']</ref>.
 
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Il windsurf quindi nacque ufficialmente nel 1967 da un'idea di un ingegnere aerospaziale californiano, James (Jim) R. Drake il quale, sull'autostrada di San Bernardino, nei dintorni di Los Angeles, ripensando ad una discussione avuta precedentemente con l'amico Hoyle Schweitzer, pensò di poter continuare a fare surf anche senza le onde, utilizzando una vela collegata alla tavola.<ref>[http://www.albaria.com/1pagina/1pagina00/albaria1_00/12speciale.htm Albaria Magazine Il Windsurf un’idea con la vela<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Drake pensò di unire un boma a ''wishbone'' con un giunto cardanico per governare in piedi una tavola a vela. I materiali utilizzati furono dapprima il legno, la stoffa nautica ([[Polietilene tereftalato|Dacron]], una fibra [[Poliesteri|poliestere]] usata nelle barche a vela) e alcune corde per imbarcazioni. L'idea fu perfezionata con l'aiuto di un collega di Jim, Alan Parducci che contribuì alla progettazione. Nel 1968 Schweitzer e Drake brevettarono il windsurf e il brevetto fu trascritto ufficialmente nel registro delle invenzioni nel 1970.<ref>http://www.google.com/patents?id=wBNDAAAAEBAJ</ref> Insieme cominciarono a produrre i primi ''Windsurfer'' (era questo il marchio che si utilizzò per la neonata azienda).
Negli Stati Uniti il windsurf però stentava a decollare ma, fortunatamente, nel 1971 un imprenditore tessile olandese, Martin Spanjer, durante un viaggio rimase colpito da un articolo pubblicato sulla rivista di bordo dell'aereo che lo stava portando in California. Appena giunto a destinazione contattò Schweitzer per ottenere la licenza di costruzione del windsurf per l'Europa; nacque così il ''Windsurfer Ten Cate'' che apparve per la prima volta in Europa nel 1972. L'anno successivo, visti gli scarsi risultati delle vendite dei primi prototipi, Drake cedette la sua quota societaria a Diana ed Hoyle Schweitzer che ne acquisirono tutti i diritti. Quattro anni dopo, in Svizzera, un altro imprenditore, Peter Brockhaus con la collaborazione del designer Ernstfried Prade, creò un nuovo marchio: era nata la ''Mistral''.
 
Nel 1978 entrò in produzione il ''Mistral Competition'': si trattava di un nuovo concetto di tavola, più leggera e dotata di deriva basculante, ma soprattutto di un boma in alluminio, decisamente più maneggevole dell'originale in legno di cui era dotato il ''Windsurfer''. Le prime uscite ufficiali del Mistral avvennero sul [[Lago di Garda]] che acquisì presto fama internazionale grazie ai [[Lago di Garda#Venti|venti costanti]] che soffiavano sulle sue acque e divenne una sorta di laboratorio europeo per lo sviluppo di nuovi prototipi e una fucina di talenti. Da qui l'eco del windsurf raggiunse tutto il mondo.
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Tra le leggende viventi del windsurf vi sono l'hawaiiano Robby Naish e l'olandese Björn Dunkerbeck che possono essere considerati i maggiori esponenti delle varie discipline del windsurf essendo gli atleti che in assoluto hanno vinto più titoli mondiali. Jim Drake ha collaborato attivamente, fino alla sua morte, con la Star Board Windsurfing, una delle maggiori aziende produttrici di tavole a vela, amministrata dall'atleta norvegese Svein Rasmussen.
 
Il windsurf si è evoluto negli ultimi anni in modo particolare nella disciplina del freestyle. A partire dai primi del 2000 infatti sono stati portati sulla scena internazionale da windsurfer come Josh Stone e Ricardo Campello numerosi tricks, fino a quel momento impensabili. <ref>[http://www.worldofwindsurfing.net/de/press-lounge/lifestyle/geschichtliches.html World of Windsurfing : Geschichtliches<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> La nuova svolta ha dato l'input alla nascita di un movimento di windsurfer professionisti provenienti dal Sudamerica, in particolare da [[El Yaque]] e [[Bonaire]]. Tra questi sono molto conosciuti nella scena [[Gollito Estredo]], Kiri Thode, Steven Van Broeckhoven, i fratelli Taty Frans e Tonky Frans, Marcilio "Brawzinho" Browne. Per la categoria femminile, Sarah Quita Offringa, Yoli de Brendt, Laure Treboux.
== Windsurf e barca a vela ==
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Per le tavole a vela plananti invece (tavole corte e senza deriva), all'aumentare dell'intensità del vento l'angolo di bolina che si può ottenere può avvicinarsi molto a quello di una barca convenzionale. Le tavole corte inoltre, raggiungono velocità molto più elevate in virtù di una minore superficie bagnata che equivale ad un minor [[Resistenza aerodinamica|attrito]] di uno scafo dislocante ed entrano in planata con maggiore facilità grazie al minor peso della tavola nonché di una conformazione e distribuzione dei pesi ottimizzata per tale scopo; per contro, a differenza degli scafi dotati di deriva, le tavole corte e plananti sono scarsamente versatili nella navigazione in dislocamento soffrendo maggiormente l'effetto dello [[scarroccio]] rispetto alle imbarcazioni.
 
Curiosamente, alcune soluzioni tecniche in origine affinate per il windsurf sono state adottate poi successivamente nel mondo delle barche a vela; l'utilizzo di materiali speciali (carbonio) per gli alberi e le appendici immerse, usati con l'obiettivo di migliorarne la risposta dinamica (''reflex'' e ''rigidità''), o le tecniche per garantire elevata [[Efficienza aerodinamica|efficienza]] alle superfici aerodinamiche come, ad esempio, le vele totalmente [[steccatura|steccate]] e a [[profilo ellittico]] o l'utilizzo dei cosiddetti ''[[camber]] inducer''<ref>http://www.google.com/patents?id=YiYfAAAAEBAJ&dq</ref> (induttori di profilo), che garantiscono alla superficie velica un [[profilo alare]] e più stabile, sono tutte invenzioni che vengono prima applicate al windsurf e poi alla barca a vela, compresi i costosissimi scafi da [[America's Cup|Coppa America]].
 
Citando liberamente [[Czesław Marchaj]] nel suo autorevole ''Sail performance: techniques to maximize sail power'': ''"...rispetto alle imbarcazioni a vela, il windsurf ha subito in questi ultimi anni una evoluzione tecnica davvero impressionante... è stupefacente come un semplice scafo con una attrezzatura smontabile possa contenere più innovazione (ed essere più efficiente in termini aero-idrodinamici) di una imbarcazione da Coppa America..."''
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[[Categoria:Discipline olimpiche]]
[[Categoria:Windsurf| ]]
 
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