Hybris: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: Aggiungo template {{interprogetto}} (FAQ)
Nessun oggetto della modifica
Riga 6:
 
Il tema ricorre spessissimo nella [[Divina Commedia]] di Dante Alighieri in ottica cristiana; qualsiasi peccato può essere ricondotto alla hybris dell'uomo, che tenta di arrivare con la ragione a comprendere i misteri del divino, ponendosi egli stesso come Dio.
 
==Origine del termine==
Le origini del termine vanno presumibilmente collocate nella sfera etica e religiosa. Nel linguaggio giuridico, ''hýbris'' riflette un'azione delittuosa oppure un'offesa personale compiuta ''allo scopo di umiliare'', il cui movente è dato non da un utile ma dal piacere, dall'orgoglio di sé che l'autore dell'atto traeva dalla malvagità dell'atto stesso, mostrando la sua superiore forza sulla vittima. L'azione dello stupro era per esempio resa col verbo: ''hybrizein''.
 
''Hýbris'' è il nome di una figura correlata al [[mito]] greco, secondo il quale personificava violenza e dismisura, in contrapposizione con [[Dike]] («la Giustizia»).
[[Esiodo]], rivolgendosi al fratello Perse, lo incita ad ascoltare Dike e non a preferirle Hýbris. Passava per essere la madre di [[Coros]] («la Sazietà») "''che freme terribilmente, deciso ad attaccare dappertutto''"<ref>[[Erodoto]], VIII 77</ref>, oppure Coros era ritenuto suo padre <ref>[[Solone]], 5 Diehl</ref>, secondo il gioco dei simboli. Non possiede alcuna leggenda in nessun mito. Una tradizione poco conosciuta narra che si unì a [[Zeus]], e che da lui ebbe un figlio, il dio [[Pan]], divinità dei boschi.
 
==La hýbris nell'epica==
Line 15 ⟶ 21:
 
Nell'[[Odissea]], le [[Sirene]] che insidiano lo stesso [[Odisseo]] sono portatrici di grande conoscenza, una conoscenza quasi "divina" e per questo proibita ai mortali che, ascoltandone anche il semplice canto, sono per questa ragione indotti a seguirle, schiantandosi con le proprie imbarcazioni sugli scogli; in questo caso, il naufragio è la punizione divina per aver peccato di hýbris ascoltando il canto delle sirene e desiderando quindi di essere partecipi di una conoscenza possibile solo alle [[Divinità]].
 
==Origine del termine==
Le origini del termine vanno presumibilmente collocate nella sfera etica e religiosa. Nel linguaggio giuridico, ''hýbris'' riflette un'azione delittuosa oppure un'offesa personale compiuta ''allo scopo di umiliare'', il cui movente è dato non da un utile ma dal piacere, dall'orgoglio di sé che l'autore dell'atto traeva dalla malvagità dell'atto stesso, mostrando la sua superiore forza sulla vittima. L'azione dello stupro era per esempio resa col verbo: ''hybrizein''.
 
''Hýbris'' è il nome di una figura correlata al [[mito]] greco, secondo il quale personificava violenza e dismisura, in contrapposizione con [[Dike]] («la Giustizia»).
[[Esiodo]], rivolgendosi al fratello Perse, lo incita ad ascoltare Dike e non a preferirle Hýbris. Passava per essere la madre di [[Coros]] («la Sazietà») "''che freme terribilmente, deciso ad attaccare dappertutto''"<ref>[[Erodoto]], VIII 77</ref>, oppure Coros era ritenuto suo padre <ref>[[Solone]], 5 Diehl</ref>, secondo il gioco dei simboli. Non possiede alcuna leggenda in nessun mito. Una tradizione poco conosciuta narra che si unì a [[Zeus]], e che da lui ebbe un figlio, il dio [[Pan]], divinità dei boschi.
 
==Miti legati alla ''Hýbris''==