Martire: differenze tra le versioni

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Il '''martire''' (dal greco μάρτυς - [[testimone (religione)|testimone]]) è colui che ha testimoniato la propria [[fede]] o [[Ideologia|ideale]] nonostante la [[persecuzione]], senza quindi abiurarla, anche a costo di eventuali pene corporali o morte.
 
È un concetto presente in più religioni. Il termine è utilizzato per estensione anche in forma laica ("martire della chiappapatria", "martire del lavoro"), per onorare atti di particolare eroismo compiuti a difesa della propria nazione o nello svolgimento della propria professione.
 
==Storia==
Originariamente diffuso soprattutto in ambito giuridico stava a indicare un testimone che garantiva la verità degli avvenimenti e che normalmente prendeva le difese dell'accusato. Col tempo il termine è stato usato anche in ambito filosofico (soprattutto in ambito [[stoicismo|stoico]]) di testimonianza della verità), per passare successivamente a un significato di testimonianza di un avvenimento religioso di cui il credente, con la sua vita e la sua predicazione era testimone.
 
Il termine non è mai stato usato in ambito biblico, né giudaico, né cristiano nel significato odierno: di testimonianza sino anche alla morte. Solo nel cristianesimo primitivo, con l'avvento delle persecuzioni dei cristiani, il termine è stato riservato in modo praticamente esclusivo alla testimonianza estrema fino alla morte. In questa accezione è stata assunta nell'Islam.