Monaci basiliani: differenze tra le versioni

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influenze stilistiche delle decorazioni
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== Le celle ==
Le celle erano piccole grotte scavate nella roccia più friabile nelle quali si entrava dall'alto attraverso una cavità; all'interno c'era il "giacitoio", dove riposavano i monaci, e la cripta con parete affrescata destinata alla celebrazione della [[messa]], oppure delle [[cappella|cappelle]] con [[nicchia|nicchie]] che ricordano le [[abside|absidi]], né mancano esempi di [[basilica|basiliche]] anche a cinque [[navata|navate]] come quella scoperta vicino a [[Bari]] e nel [[Matera]]no.<ref name = Muse /> Nella maggior parte dei casi, la decorazione è mancante di una ripartizione logica e nemmeno è presente una narrazione dei cicli [[evangelo|evangelici]] come nei monasteri rupestri in [[Cappadocia]], bensì è distribuita in scene staccate senza continuità. Uno deii temi ricorrenti è, invece, quello della [[Deisis]], nella cui rappresentazione si vede [[Gesù]] benedicente tra la [[Maria_(madre_di_Gesù)|Madonna]] e [[san Giovanni Battista]]. La cronologia delle decorazioni va dal [[X secolo|X]] al [[XV secolo]], ed il loro stile, nei primi tempi, è aderente più con le pitture delle grotte dell' [[Asia minore]], di tradizione paloecristiana monastica, piuttosto che con l'[[arte bizantina]]. Le influenze bizantino-provinciali, assieme a quelle [[arte romanica|romaniche]] sono presenti nelle decorazioni realizzate nel [[XIII secolo|XIII]] e [[XIV secolo]], come quelle della grotta di [[Chiesa_di_Santa_Maria_di_Idris|Santa Maria di Idris]] a [[Matera]] e in quella di San Nicola a [[Faggiano]] in [[Puglia]].
I paesi intorno a [[Leuca]], facenti parte dell'impero bizantino, furono i primi ad ospitare i monaci basiliani perché erano i primi ad essere avvistati dalle navi che li portavano verso la penisola; della loro presenza sono rimasti i segni, anche se sono passati dieci secoli.