Michail Aleksandrovič Romanov: differenze tra le versioni

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L'abdicazione fu controfirmata dal ministro della corte imperiale, Conte Freedericksz.
 
L'ascesa di Michele fu accettata dai conservatori nel governo guidato dal primo ministro principe [[Georgij Evgen'evič L'vov|Georgij L'vov]] ma il procuratore generale [[Aleksandr Fëdorovič Kerenskij|Aleksandr Kerenskij]] minacciò una rivolta se l'esito fosse stato quello indicato. Con due avvocati preparò un manifesto di rinuncia da fare firmare a Michele: cosa che avvenne il giorno seguente (3 marzo — 16 marzo [[1917]]). Il manifesto non parlava di rinuncia al trono ma pose precise condizioni circa la sua accettazione. Dichiarava:
 
«Sono fermamente determinato ad assumere il potere supremo solo se tale è la volontà del nostro grande popolo, che deve ora, con suffragio universale e attraverso i rappresentanti dell'Assemblea Costituente, stabilire una forma di governo e nuove leggi fondamentali dello stato russo».