Agostino Barbarigo (sommergibile 1938): differenze tra le versioni
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Secondo una successiva ricostruzione dei fatti il 18 maggio il ''Barbarigo'' aveva incendiato il piroscafo brasiliano ''Comandante Lyra'' e da un porto non distante era stata inviata in soccorso della nave la [[Task force]] 23 della [[United States Navy|US Navy]]: i vecchi incrociatori ''Milwaukee'' e ''Omaha'' ed i cacciatorpediniere ''Moffet'' e ''McDougal''; due giorni dopo il ''Milwaukee'' ed il ''Moffet'' si erano diretti a Recife per fare rifornimento ed era appunto in queste due unità che il ''Barbarigo'' si era imbattuto: Grossi aveva scambiato il ''Milwaukee'' per una corazzata (questo poteva forse essere possibile, in piena [[notte]] e in presenza di navi [[oscuramento|oscurate]]) ma resta difficile spiegare come abbia potuto affermare di aver visto affondare la nave, visto che i due siluri mancarono il bersaglio (tanto che nessuno a bordo delle due unità statunitensi si accorse dell’attacco)<ref name=autogenerato4 />.
Il comandante di Betasom, [[contrammiraglio]] [[Romolo Polacchini
Il secondo presunto affondamento si verificò nell’ottobre 1942. Il 6 ottobre, in posizione 2°05’ N e 14°23’ O, il sommergibile italiano individuò a circa 4000 metri quella che Grossi ritenne essere una nave da battaglia classe Mississippi<ref>secondo fonti Alleate delle tre unità della classe Mississippi, in quel momento la ''Mississippi'' operava tra [[San Francisco]] e [[Pearl Harbor]], l<nowiki>'</nowiki>''Idaho'' si trovava in cantiere a [[Pearl Harbor]] (i lavori ebbero termine nel 1943) e la ''New Mexico'' era a [[San Francisco]]. Informazioni prese da Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 540</ref>, scortata da vari cacciatorpediniere; furono lanciati quattro siluri (da 2000 metri) e la nave fu ritenuta affondata<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 539-540</ref>.
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