Propaggine: differenze tra le versioni
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In agraria, il termine '''propaggine''', indica il ramo che viene piegato e interrato per la moltiplicazione, propagazione, ovvero propagginazione, di una pianta. Viene utilizzato come sinonimo di tale attività, specialmente in frasi del tipo: fare la propaggine, riprodursi per propaggine.
La '''propaggine apicale''' (o 'di punta' o 'capogatto') sfrutta la capacità di alcune piante di emettere radici dall'apice dei rami quando toccano terra. Si opera su un ramo dell'anno precedente e si effettua piegando i rami flessibili ed interrandone appunto la parte apicale sino ad una profondità di circa 10 cm. Tale tecnica viene effettuata principalmente in autunno e nella primavera successiva, a radicamento avvenuto, la nuova pianticella viene staccata dalla pianta madre. È usata raramente e solo per quelle piante dove la polarità del ramo può non essere rispettata (ad esempio [[rovo]] o [[lampone]]).
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