HUMINT: differenze tra le versioni

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references fixed, typos fixed: ⌊⌊⌊⌊M0⌋⌋⌋⌋ '''HUMINT''', un'abbreviazione delle parole ⌊⌊⌊⌊M83⌋⌋⌋⌋inglesi]] '''HUMan INTelligence''', è l'attività di ⌊⌊⌊⌊M84⌋⌋⌋⌋ consistente using AWB
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== Operazioni HUMINT fondamentali ==
Un vaglio delle fonti umane è il logico prerequisito della raccolta d'informazioni HUMINT. Vi si comprende: la selezione delle persone che possono essere valide fonti HUMINT; la loro eventuale identificazione precisa; la conduzione di colloqui di vario tipo. Sono essenziali un'appropriata annotazione ed una rubricazione incrociata dei risultati dei colloqui. Nessuna disciplina della raccolta delle informazioni, più dell'HUMINT, ha una naturale vocazione a scoprire un significato anche in dettagli informativi apparentemente quasi irrilevanti. Specialmente se è vi è motivo di avere colloqui aggiuntivi con lo stesso soggetto, il secondo abboccamento richiede un'accurata pianificazione, in particolare se chi interroga non parla la stessa lingua della persona da interrogare.
 
=== Differenziazioni fondamentali per tipo di soggetto ===
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Implica la valutazione di un individuo, o di un gruppo di individui, per determinare il loro potenziale nel rispondere alla raccolta d'informazioni, o per identificare individui che possono avere informazioni interessanti, e sono disposti (o possono essere persuasi) a collaborare. Gli individui collaborativi saranno sottoposti a ''debriefing'' (vedasi in prosieguo), mentre — in conformità alle leggi pertinenti, alle regole ed agli indirizzi generali dell'organizzazione HUMINT — i recalcitranti andranno ''interrogati''.
 
[[File:Interrogation Priorities from FM 34-52.gif|thumb | Priorità dei soggetti per l'interrogatorio]]
 
Le tecniche di esame possono anche selezionare gli individui che hanno probabilità di successo nella raccolta di informazioni, o nel lavoro, in altre forme, con l'organizzazione HUMINT o suoi fiancheggiatori. Si possono anche identificare individui che presentano interesse per gli specialisti di [[controspionaggio]] o di TECHINT ''(technical intelligence)<ref>{{Cita web
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| accesso=7 novembre 2007
}}</ref>
. Se non potevano suicidarsi<ref>Gabaldon, op.cit.</ref>, sembravano formarsi una nuova immagine di sé stessi, come se facessero da quel momento parte della cultura dell'interrogante, e divenivano piuttosto collaborativi. "... C'era un metodo infallibile per convincere un prigioniero giapponese riluttante a dire tutto quel che sa: dirgli, attraverso l'interprete, che rimanderanno il suo nome e la sua foto in Giappone. ... Abbiamo avuto modo di notare che pochi giapponesi fanno anche solo il tentativo di nascondere qualcosa. L'essere fatti prigionieri non sta nei loro manuali. Nessun giapponese viene mai preso vivo. Così, non hanno dimestichezza con la procedura ''Nome - Grado - Numero di matricola - Nient'altro''. Di solito rivelano tutto facilmente senz'alcuna opera di convincimento e sembrano dispiaciuti se per mancanza di informazioni non sono in grado di rispondere ad una specifica domanda. [Un ufficiale catturato] ... non si aspetta di fare una volta o l'altra rientro in Giappone, e appare docilmente rassegnato ad andare negli ''States'' per lavorarvi in qualità di prigioniero per il resto dei suoi giorni."<ref name="Frankel, op. cit">Frankel, op. cit.</ref>
 
Nella teoria argomentativa, l'interrogatorio è una forma di dialogo finalizzato alla ricerca d'informazioni, ma può comprendere anche altre forme di dialogo, come la [[negoziazione]]. Sia nei colloqui di polizia sia in quelli di ''intelligence'', ci può essere una sorta di mercanteggiamento, laddove l'interrogante offre incentivi al soggetto affinché riveli l'informazione. Essa, specialmente in ambito HUMINT, non riguarda necessariamente l'interrogatorio, e può anche implicare la persuasione del soggetto a parlare<ref name="Walton, op. cit">Walton, op. cit.</ref>.
 
Prima di procedere nello studio della relazione tra interrogatorio e dialogo finalizzato alla ricerca d'informazioni, sarà opportuno dare brevemente conto di altri tipi di dialogo, parimenti correlati all'interrogatorio. Esso, infatti, in un qualche modo ha una banda di oscillazione tra la pura ricerca d'informazioni ed altri tipi di dialogo. Per esempio, la teoria argomentativa analizza la 'persuasione', nel senso assunto dal dialogo di persuasione<ref> name="Walton, op. cit.<"/ref>, e con certi interrogatori strategici, l'interrogante potrebbe obiettivamente mettere in dubbio alcune pratiche appartenenti al punto di vista del soggetto. Non si fa questo per sollecitare direttamente un'informazione, quanto piuttosto per predisporre un nuovo contesto per un ulteriore interrogatorio in cui il soggetto potrebbe mettere in dubbio alcune delle sue osservanze o credenze. Nel caso dei prigionieri giapponesi più volte richiamato, essi effettivamente iniziavano ad operare nel nuovo contesto<ref> name="Frankel, op. cit.<"/ref>.
 
==== ''Debriefing'' ====
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| Esperti specifici di livello nazionale o di comando superiore (per esempio: personale di [[servizi segreti]])
| Persone esterne all'area, ma bene informate in proposito (per esempio: emigrati)
|}
 
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|Luogo: dove si trovano?
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|'''U'''nit: who are they?
|Unità: chi sono? (a quale reparto appartengono?)
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Quanta pressione psicologica usare, quanti simboli di dominanza sia opportuno esibire, sono questioni che richiedono fini capacità di giudizio.
 
Alcune classiche tecniche di intervista, senza minacciare il soggetto, lo mettono a disagio, come, per esempio, porre gli interroganti – preferibilmente in due – seduti dietro un tavolo collocato all'estremità di una lunga stanza, cosicché il soggetto, una volta entrato, debba percorrere una certa distanza per portare la sua sedia di fronte a loro. Questo trucco permetterà agli interroganti di osservare il "sangue freddo" e le maniere del soggetto, che spesso verrà innervosito dalla situazione.
In questa tecnica di pressione, gli interroganti debbono sedere con la luce alle spalle, in modo da nascondere i propri volti, velare le proprie espressioni, e porre un elemento di tensione nel prigioniero. Questa tensione può aumentare, fornendo al soggetto una sedia scomoda, diciamo una sedia molto liscia e dalla seduta corta, in modo che il soggetto tenda a scivolar fuori, oppure una sedia con gambe instabili.
 
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Le prime tre fasi – che si ribadisce fermamente ''non avranno alcuna relazione con la tortura'' – possono essere raggruppate sotto la categoria concettuale di processo di ammorbidimento. Se il soggetto si sta arroccando dietro una messinscena, si potrà far breccia in siffatta difesa con l'ammorbidimento che andiamo descrivendo.
 
Sbugiardare certi soggetti è quanto di peggio si può fare: la loro determinazione a non perdere la faccia li indurrà ad attaccarsi disperatamente alla menzogna iniziale. A personaggi del genere è indispensabile offrire scappatoie rivolgendo loro domande che li mettano in condizione di aggiustare la versione di comodo, senza alcuna diretta confessione di falsità.
 
Le domande possono essere poste in un modo amichevole e persuasivo, con un atteggiamento duro e spietato, o con un approccio impersonale e neutrale. Per raggiungere l'effetto sconcertante alternando questi atteggiamenti, può essere necessario ricorrere fino a quattro diversi interroganti, che recitino le rispettive parti, sebbene talora un interrogante possa sdoppiarsi in due differenti ruoli:
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== Come porre le domande ==
Chi raccoglie HUMINT adotta un atteggiamento appropriato basato sulle sua conoscenza della fonte, ma rimane all'erta per cogliere indizi (verbali e non) indicanti la necessità di cambiare tecnica di approccio. La quantità di tempo spesa in questa fase dipenderà soprattutto dai probabili quantità e valore delle informazioni in possesso della fonte, dalla disponibilità di altre fonti con analoghe conoscenze, e dal tempo a disposizione. Sulle prime, sarà consigliabile mantenere una relazione simile a quelle di affari. Se la fonte si dispone alla collaborazione, potrà risultare conveniente un'atmosfera più rilassata. Il raccoglitore di HUMINT starà ben attento a determinare di volta in volta quale fra le molteplici tecniche di approccio sia da applicare al momento.
 
Se la fonte collabora, le sue motivazioni possono essere le più disparate. Si va dall'altruismo al tornaconto, dalla logica all'emozione. Partendo da un caposaldo psicologico, il raccoglitore di HUMINT deve essere pienamente consapervole dei comportamenti seguenti<ref>FM 2-22.3 cit., Paragrafo 8-6</ref>. <br />
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=== Pattuglie di ricognizione speciale ===
{{vedi anche|Ricognizione speciale}}
La ricognizione speciale (abbreviata in SR) è svolta da soldati, di regola in uniforme, che si portano in profondità oltre la propria [[linea di fronte]] per osservare le attività del nemico. Stiamo parlando di specialisti dall'alto addestramento, avvezzi a comunicare clandestinamente con l'organizzazione, sistematicamente preparati per il ''debriefing''. Il ''debriefing'' può essere svolto da funzionari di HUMINT appartenenti alla loro stessa organizzazione, i più abituati al modo di fare rapporto dei soggetti. Alcune di queste tecniche possono essere estremamente delicate e mantenute su un piano di notizie ad accesso ristretto anche all'interno dell'organizzazione di ricognizione speciale. Chi fa ricognizione speciale opera assai più "avanti" della più avanzata unità di ricognizione ordinaria (in prossimità delle proprie linee); può voler dire decine o centinaia di chilometri più in profondità. Vi sono vari modi in cui gli addetti alla SR possono penetrare nell'area di operazioni.
 
La loro missione non prevede che si facciano agganciare nel combattimento. Si può trattare di osservare e riferire, oppure di guidare attacchi aerei o di artiglieria sulle posizioni nemiche. In quest'ultimo caso, la pattuglia cerca comunque di restare occultata; l'idea è che il nemico sa ovviamente di subire un attacco, ma non sa chi dirige il fuoco contro di lui.
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=== Network sociali (esempio esplicativo) ===
Una prima conversazione potrebbe iniziare con una donna del villaggio, chiamata Anna. L' "intervistatore" nota che indossa una gran bella sciarpa, e s'informa in proposito, attento ad evitare atteggiamenti che potrebbero obbligarla a dargli l'oggetto che ha ammirato. Lei dice: "Grazie. L'ho comprata da quello che vende la seta."
 
[[File:HUMINT-Interview-Set1.png|thumb | Informazioni sulla rete sociale ricavate dalla prima conversazione.]]
 
L'intervistatore, che in realtà non conosce molta gente del villaggio, tira ad indovinare e "provoca". "Quello della seta? Ma non è il figlio del coltivatore di olive sposato con... umm... Ce li ho sulla punta della lingua."
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Anna risponde: "No, quello della seta non è del villaggio. Non so come si chiama."
 
[[File:HUMINT-Interview-Set2.png|thumb |left | Informazioni sulla rete sociale ricavate dalla seconda conversazione.]]
 
Sapendo che un altro soggetto da sottoporre a ''debriefing'' è dello stesso villaggio, l'intervistatore potrebbe chiedere di portare degli spuntini con olive e formaggio nella "sala interviste". Chiacchierando con George (un altro del villaggio), l'intervistatore potrebbe soggiungere: "non son un granché queste olive, ma qui non si trova di meglio. Non sono da confrontare con quelle che fa Gregory, giù da voi."
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"Justinian, il marito di Iliana, ha un camion. Iliana deciderà se lui deve andare a recuperare il dottore, o portare lei e la madre dal dottore."
 
[[File:HUMINT-Interview-Set3.png|thumb | left | Informazioni sulla rete sociale ricavate dalla terza conversazione.]]
 
L'intervistatore vede Anna che sta scendendo dal camion di Justinian, e le chiede se va tutto bene. "Oh sì, ho fatto solo un salto dal dottore e va tutto benone." Si noti che Anna ha confermato una relazione tra Justinian ed il dottore, di cui per il momento non si sa il nome.
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"Anna, mi son scordato di chiedertelo. Chi è tuo marito?"
 
"Pensavo che tutti sapessero che Homer ed io ci amiamo tanto. Devi essere cieco!" L'intervistatore &nbsp;– sensibile alle sfumature culturali&nbsp;– scoppia a ridere, e conferma che gli servono dei nuovi occhiali.
 
[[File:HUMINT-Interview-Set1v1.png|thumb | | Informazioni sulla rete sociale ricavate dalla ripetizione della prima conversazione.]]
 
;Conclusioni delle "interviste"
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== Bibliografia ==
* [[Robert Baer|Baer]], Robert - ''[[La disfatta della CIA]]'', PIEMME 2005 ISSN 1591-8653
* Olimpio, Guido - ''Operazione Hotel California'', [[Feltrinelli]] 2005 EAN 9788807171130
* {{en}} Bruce D. Berkowitz, Allan E. Goodman - ''Strategic Intelligence for American National Security'', ISBN 0-691-02339-5
* Libertini D., L'intelligence militare dopo la riforma del 2007, Roma, 2010.