Historiae (Tacito): differenze tra le versioni

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==Struttura dell'opera==
[[File:Lipsius manuscript.jpg|thumb|upright=0.8|Frontespizio delle ''Storie'' di Tacito, da un'edizione del 1598]]
===;Libro I===
Introduzione e giudizio di Tacito sulla storia che ha riportato. Morte di [[Nerone]], anarchia militare e breve governo degli imperatori Galba e Otone.
 
===;Libro II===
Vespasiano e Muciano. Vitellio è acclamato imperatore, ma viene dopo poco tempo tradito da [[Aulo Cecina Alieno|Cecina Alieno]]. [[Vespasiano]] è acclamato imperatore dall'esercito.
 
===;Libro III===
Settembre e ottobre del 69. Ascesa di Vespasiano e morte di Vitellio.
 
===;Libro IV===
Vespasiano e Muciano stabiliscono il loro potere. Muciano commissiona la morte del figlio di Vitellio. La figura di [[Domiziano]].
 
===;Libro V===
Assedio di Gerusalemme e disordini in Germania. Ritrae chiaramente quella che era ormai l’idea riguardante il popolo ebraico chiuso nella sua legge e nelle pratiche culturali del loro unico dio.Tale comportamento non poteva non suscitare la diffidenza e il risentimento dei romani. L’atteggiamento di Tacito verso i giudei è in linea con quello dei suoi contemporanei, ma dalle pagine dello storico non emergono solo pregiudizi genericamente diffusi tra gli altri romani. Nei 13 capitoli che egli riserva agli ebrei, esprime non solo disprezzo e avversione ma anche un vero e proprio odio per quel popolo, nel cui tradizionalismo egli scorgeva la negazione del prestigio di Roma. Detestava gli ebrei perché apparivano spregiatori della legge romana e timorosi soltanto delle loro leggi, e in particolare il rifiuto da parte del popolo ebraico di venerare come sacra la figura dell’imperatore, spingono lo storico a formulare verso gli ebrei un giudizio estremamente negativo.
Tutto ciò era secondo Tacito la manifestazione di una presunzione insopportabile.