Enunciazione cinematografica: differenze tra le versioni

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Secondo una definizione di [[Francesco Casetti]], l’L''''enunciazione cinematografica''' è l'atto che permette la trasformazione di un insieme di virtualità (il linguaggio cinematografico nel suo insieme) in un oggetto concreto situato, definito e definibile (il film). È la conversione di una lingua in discorso, un atto che implica una presa di parola da parte di un soggetto le cui tracce sono rinvenibili all'interno del testo audiovisivo. C’è sempre qualcosa nell’enunciato che ce ne riporta l’azione e ce ne attesta la presenza e lo si coglie nello sguardo di chi istituisce e organizza ciò che viene mostrato, cioè nel [[punto di vista]]<ref>[[Francesco Casetti]], ''Dentro lo sguardo. Il film e il suo spettatore'', Bompiani, Milano 1986, p.32.
 
Secondo una definizione di [[Francesco Casetti]], l’'''enunciazione cinematografica''' è l'atto che permette la trasformazione di un insieme di virtualità (il linguaggio cinematografico nel suo insieme) in un oggetto concreto situato, definito e definibile (il film). È la conversione di una lingua in discorso, un atto che implica una presa di parola da parte di un soggetto le cui tracce sono rinvenibili all'interno del testo audiovisivo. C’è sempre qualcosa nell’enunciato che ce ne riporta l’azione e ce ne attesta la presenza e lo si coglie nello sguardo di chi istituisce e organizza ciò che viene mostrato, cioè nel [[punto di vista]]<ref>[[Francesco Casetti]], ''Dentro lo sguardo. Il film e il suo spettatore'', Bompiani, Milano 1986, p.32.
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