Neoclassicismo a Milano: differenze tra le versioni
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Tra i tanti edifici dell'epoca della zona, quello che maggiormente rispecchia il gusto neoclassico è sicuramente [[Palazzo Melzi di Cusano]], costruito nel [[1830]] dall'ingegner [[Giovanni Bareggi]]: il fronte del palazzo è di chiara ispirazione a [[Palazzo Serbelloni]] di [[Simone Cantoni]], infatti la parte centrale è costituita da un monumentale ordine gigante di colonne ioniche che scandiscono un piccolo loggiato, sormontate dalla trabeazione e dal timpano decorato con bassorilievi; a separare il primo e il secondo piano di finestre vi è un bassorilievo rappresentante le ''imprese di Francesco Sforza'' realizzato da [[Gaetano Monti]]<ref>{{cita|Lanza|pg. 174}}</ref>. Tra gli interni di gusto neoclassico ancora conservati, si possono citare i medaglioni neoclassici raffiguranti personaggi dell'epoca e la ''sala delle riunioni'' decorata con stucchi e affreschi il cui tema è l'antica Roma<ref name=LV175>{{cita|Lanza|pg. 175}}</ref>.
Lo schema di [[
[[Palazzo Gavazzi]], tipica dimora patrizia dell'epoca della Restaurazione, realizzata nel [[1838]] da [[Luigi Clerichetti]], presenta un ordine di decorazione diverso per ogni piano: al pian terreno colonne doriche, al primo piano e al secondo piano, lesene di diversi ordini; rifuggendo così dall'ordine gigante che tanto era di moda in quell'epoca. La facciata simmetrica, è centrata sul portale di 4 semicolonne ioniche reggono il balcone del piano nobile; il palazzo fu inoltre dimora di [[Carlo Cattaneo (patriota)|Carlo Cattaneo]]<ref name=LV175/>.
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