Salvator Gotta: differenze tra le versioni

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Il piccolo alpino Giacomino Rasi divenne così un piccolo [[squadrista]] ne l’''Altra guerra del piccolo alpino'', del [[1935]], e infine un ''Piccolo legionario in Africa Orientale'' nel [[1938]]. Modificando ulteriormente i versi dell’inno goliardico di [[Nino Oxilia]], ''[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]'', che era già divenuto l’inno dei nazionalisti di [[Filippo Corridoni]], consegnò al regime l’inno ufficiale del Partito fascista, che esaltò in diverse opere, come ''Mistica Patria'', del [[1932]]. Scrisse anche sceneggiature per il [[cinema]] e opere teatrali come ''Mille lire'', del [[1923]] e ''[[La damigella di Bard (commedia)|La damigella di Bard]]'', del [[1936]].
 
Continuò a scrivere, anche nel dopoguerra, romanzi di evasione. Divenne popolarissimo tra gli adolescenti negli anni '60 e '70 perché teneva una rubrica di domande e risposte sul settimanale a fumetti [[Topolino]] (in una puntata di tale rubrica,narrò rivelò che era stato tra coloro che rinvennero il corpo di [[Emilio Salgari]]) e per i suoi romanzi storici sul [[Risorgimento]].
Fu influenzato dai [[Verismo|veristi]] e da [[Antonio Fogazzaro]]. A Fogazzaro, [[Giuseppe Giacosa|Giacosa]] e a [[Guido Gozzano|Gozzano]] dedicò un suo libro autobiografico, ''[[Tre maestri]]'' ([[1976]]). La sua autobiografia è contenuta nel libro ''L'almanacco di Gotta'', Mondadori.