Musica colta: differenze tra le versioni
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Se l'approccio dei primi musicologi tendeva a considerare la musica colta come tendenzialmente elitaria, asserendo la superiorità di questa su tutte le altre forme musicali, (ad esempio Theodor W. Adorno<ref>Theodore Gracyk, "[http://www.iep.utm.edu/m/music-po.htm#H2 The Aesthetics of Popular Music]", The Internet Encyclopedia of Philosophy (Accessed 13 June 2011).</ref>), molti musicologi moderni di estrazione [[Etnomusicologia|etnomusicologica]] mettono in discussione la nozione di superiorità. In un recente convegno internazionale di musicologia, dedicato al rapporto fra musica e [[globalizzazione]]<ref>[http://recherche.univ-montp3.fr/rirra21//index.php?option=com_content&task=view&id=112&Itemid=112 Colloquium "Musique et globalisation"]{{Full|date=June 2011}}</ref>, alcuni etnomusicologi come Jean During hanno sostenuto fortemente la tesi che a prescindere dalla tecnologia o dalla difficoltà della musica, ogni tradizione musicale ha la stessa dignità e nessuna può arrogarsi uno status di superiorità sulle altre<ref>Discussion during François-Bernard Mâche's conference: « Musique au singulier » [http://recherche.univ-montp3.fr/rirra21//index.php?option=com_content&task=view&id=112&Itemid=112 Colloquium "Musique et globalisation"]{{Full|date=June 2011}}</ref>.
Proprio su questo tema, è da notare come molti compositori hanno preso ispirazione dalla [[musica folclorica]], e fra questi [[Johann Sebastian Bach]], [[Milton Babbitt]], [[Ludwig van Beethoven]], [[Leonard Bernstein]], [[Vincent
Bisogna poi aggiungere che spesso la distinzione fra [[musica folclorica]] e musica colta non è così nettamente distinguibile, tanto più nelle loro manifestazioni del tardo XX secolo<ref name="Arnold, Denis 1983 p. 111"/>.
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