Muhammad b. Ahmad Abu l-Mutahhar al-Azdi: differenze tra le versioni
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{{O|scrittori|settembre 2012}}
{{S|scrittori arabi}}
{{Bio
|Nome =Muḥammad ibn Aḥmad Abū l-Muṭahhar al-Azdī
|Cognome =
|PreData = {{arabo|ﻣﺤﻤﺪ ﺑﻦ ﺍﺣﻤﺪ ﺍﺑﻮ ﺍﻟﻤﻄﻬﺮ ﺍلاﺯﺩﻱ}}
|Sesso = M
|LuogoNascita =
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La narrazione (appartenente al genere cosiddetto di ''adab'' (ossia di "ricreazione", intesa non solo a divertire ma anche ad ammaestrare e ad ammonire) è incentrata sulla partecipazione del protagonista a un banchetto, in cui - malgrado la sua eloquenza - gli effetti del [[vino]] hanno modo di trascinarlo in un eloquio volgare e sostanzialmente incolto, finendo col diventare lo zimbello della compagnia gaudente, che lo costringe a bere in modo esagerato e sempre più rovinoso per la sua immagine.
Il lavoro fornisce al suo Autore l'opportunità di tratteggiare un ritratto della società dell'epoca, ricca di contraddizioni e di ipocrisie religiose e non, ma anche di fare sfoggio delle sue competenze filologiche, commerciali e di letteratura [[erotismo|erotica]] e schiettamente [[pornografia|pornografica]]: campo nel quale si misurerà tre secolo dopo all'incirca anche il persiano [['Obeyd Zaqani]], col suo ''Libro della barba''.<ref>[[Giovanni Maria D'Erme]], ''Dissertazione letifica - Racconti e satire della Shirâz del Trecento'', Roma, Carocci, 2005
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
*Abū l-Muṭahhar al-Azdī, ''Ḥikāyat Abī l-Qāsim'', ed. A. Mez, Heidelberg, 1902
==Collegamenti esterni==
* {{Treccani|abu-l-mutahhar-al-azdi|Abū l-Muṭā´hhar al-Azdī}}
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