Luigi Repossi: differenze tra le versioni

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== Gli inizi nel PSI ==
Figlio di operai, trascorse la gioventù nel popolare quartiere milanese di [[Porta Ticinese]], dove avvenne la sua maturazione politica, partecipando attivamente alle lotte proletarie di fine secolo, come le grandi agitazioni contro la fame del [[1898]]. Occupato come meccanico tornitore, intensificò il suo impegno nelle fabbriche, nelle piazze e nel sindacato. Quando entrò nel Comitato direttivo della Sezione milanese del [[Partito Socialista Italiano]], si schierò con la [[Sinistra Intransigente]], insieme a [[Bruno Fortichiari]], [[Abigaille Zanetta]], [[Livio Agostini]] e [[Alfredo Interlenghi]].
 
Alla vigilia della guerra mondiale, fu tra i più decisi oppositori dell’intervento dell’Italia, continuando per tutta la durata del conflitto una lotta intransigente che, nel luglio 1917, gli costò la condanna a cinque mesi di detenzione e l'assegnazione al confino. Al XV Congresso del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] ([[Roma]], 1-5 settembre 1918) rappresentò la sinistra socialista milanese e attaccò duramente i riformisti, ma anche altri dirigenti socialisti, per l'opportunismo dimostrato durante la guerra. Nel [[Biennio rosso in Italia|biennio rosso]] 1919-1921, fece parte del Comitato direttivo milanese della [[Federazione Italiana Operai Metallurgici]] (FIOM), Di pari passo assunse un ruolo politico di livello nazionale che, al [[Convegno di Imola]] (28-29 novembre 1920), lo vide partecipare all’elaborazione del manifesto-programma della [[Frazione Comunista]].
 
== La nascita del PCd'I ==
Al [[I Congresso del Partito Comunista d'Italia|Congresso di fondazione]] del [[Partito Comunista d'Italia]] ([[Livorno]], 21 gennaio [[1921]]), fu eletto membro del Comitato esecutivo, con [[Amadeo Bordiga]], [[Bruno Fortichiari]], [[Ruggero Grieco]] e [[Umberto Terracini]]; in particolare gli fu affidata la responsabilità del lavoro sindacale ed ebbe, inoltre, la direzione di fatto del foglio comunista ''Il sindacato rosso''. Eletto alla [[Camera dei deputati]] nelle elezioni del maggio [[1921]], diresse il settimanale della Federazione comunista milanese ''[[La voce comunista]]'' e, fino all'aprile [[1922]], fu anche direttore responsabile della rivista teorica del partito ''[[Rassegna Comunista]]''. Esponente tra i più in vista del partito, membro dell'ufficio centrale (legale) dell'organizzazione insediato a Roma, partecipò anche all'attività dell'[[Internazionale Comunista]] (IC), sostenendo le posizioni della Sinistra di [[Amadeo Bordiga]], contro la svolta moderata, che si era aperta dopo il Terzo Congresso (Mosca, 22 giugno – 12 luglio 1921). Rieletto deputato nel 1924, partecipò intensamente all'attività del Gruppo parlamentare.
 
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Tornato in libertà, si stabilì a Milano dove, eludendo il controllo poliziesco e quello, altrettanto poliziesco, del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], riuscì a stabilire contatti con [[Bruno Fortichiari]], [[Mario Lanfranchi]] e [[Giusto Della Lucia]], con i quali scrisse e diffuse documenti firmati inizialmente “Gruppo Comunista” e poi “Sinistra Comunista”. All'inizio della [[Seconda guerra mondiale]] fu internato a Istonio (oggi [[Vasto]]).
 
== Nel dopoguerra ==
Dopo l'[[8 settembre [[1943]], insieme a [[Bruno Fortichiari]] chiese di essere riammesso nel PCI, ma la sua domanda non fu accolta. Si iscrisse al PSI che, dopo la [[Resistenza italiana|Liberazione]], rappresentò nella Commissione lavoro e previdenza sociale, in seno alla [[Consulta Nazionale]]. Negli anni del dopoguerra, oltre a svolgere attività nella [[Camera del Lavoro di Milano]], pubblicò alcuni saggi sul movimento sindacale italiano. Malgrado questi impegni, fu politicamente emarginato e costretto a trascorrere i suoi ultimi anni in condizioni di grande indigenza, confortato solo dall’amicizia dei vecchi compagni.
 
== Bibliografia ==
* Arturo Peregalli, ''Enciclopedia dell’Antifascismo e della Resistenza'', La Pietra, Milano, 1981, Vol. IV.
* Alessandro Pellegatta, ''Luigi Repossi, militante della sinistra comunista e dirigente rivoluzionario'', «Pagine Marxiste», a. IV, n. 17, luglio-settembre 2007.
* Giovanni Artero, ''Vita di un operaio rivoluzionario'', Memoriediclasse, Buccinasco (Milano), 2008.
 
== Voci correlate ==
* [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano]]
 
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