Amore: differenze tra le versioni

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Può anche essere una [[virtù]] umana che rappresenta la [[gentilezza]] e la [[compassione (filosofia)|compassione]], la vicinanza disinteressata, la fedeltà e la preoccupazione benevola nei confronti di altri esseri viventi<ref>[http://www.merriam-webster.com/dictionary/love Merriam Webster Dictionary]</ref>, ma anche il desiderare il bene di altre persone<ref name="Fromm, Erich 1956">Fromm, Erich; ''The Art of Loving'', Harper Perennial (1956), Original English Version, ISBN 978-0-06-095828-2</ref>.
 
Gli antichi Greci hanno individuato quattro forme primarie di amore: quello parentale-familiare ([[storge]]), l'[[amicizia]] ([[philia]]), il desiderio erotico ma anche romantico ([[eros]]), infine l'amore più prettamente spirituale ([[agape (sentimento)|agape]], il quale può giungere fino all'auto-annientamento o [[kenosis]])<ref>C. S. Lewis, ''I quattro amori'', 1960.</ref><ref name="PlatonicSchool">{{Cita libro|cognome=Kristeller |nome=Paul Oskar |titolo=Renaissance Thought and the Arts: Collected Essays |editore=Princeton University Press |anno=1980 |isbn=0-691-02010-8}}</ref>; gli autori moderni hanno distinto anche altre varietà di [[amore romantico]]<ref>[[Stendhal]] in ''L'amore'' ("De l'amour"; Paris, 1822), distingue amore esclusivamente carnale o fisico, l'amore passionale emotivo, una sorta di amore non troppo impegnativo definito "gusto d'amore" ed infine l'amore di vanità o superficiale e vacuo. [[Denis de Rougemont]] nel suo saggio ''L'amore in occidente'' ha tracciato la storia dell'amore passionale (''l'amour-passion'') dai tempi dell'[[amor cortese]] al [[romanticismo]]. [[Benjamin Péret]], nell'introduzione alla sua ''Anthlogia dell'amore sublime'' (Paris, 1956), distingue ulteriormente il cosiddetto "amore sublime", uno stato di idealizzazione realizzata equiparabile per certi versi con la forma più romantica dell'amore passionale.</ref>, mentre le tradizioni non occidentali contengono varianti o simbiosi di questi stati<ref name="Gita">{{Cita libro|cognome= Mascaró |nome=Juan |titolo=The Bhagavad Gita |editore=Penguin|serie=Penguin Classics |anno=2003 |isbn=0-14-044918-3}} (J. Mascaró, translator)</ref>.
 
Una tal ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessità dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere particolarmente difficoltoso definire in modo univoco e certo l'amore, rispetto ad altri stati emotivi.
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Per [[Tommaso d'Aquino]] l'amore è [[dono]], [[gratuità (filosofia)|gratuità]] e [[fedeltà]].
 
Secondo [[papa Benedetto XVI]], nella sua prima [[Enciclica]] ([[Deus caritas est]]), interamente dedicata all'amore cristiano, l'amore cristiano è per i cattolici unione di [[eros]] e [[Agape (sentimento)|agape]], cioè di passione e sentimento (carità), diretto verso Dio e verso i fratelli. Eros senza agape sarebbe puro istinto sessuale, agape senza eros toglierebbe alla carità quella spinta impulsiva di carità verso gli altri.
 
Comunque nella religione cristiana, l'amore ha una grande importanza, in quanto è anche il fondamento di uno dei sette [[sacramento|sacramenti]]: il matrimonio; a tal proposito [[Gesù]], commentando i testi della Genesi relativi all'unione fra un uomo e una donna, disse anche:
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* [[Amore a prima vista]]
* [[Amore platonico]]
* [[Agape (sentimento)]]
* [[Amore romantico]]
* [[Poliamore]]