Mario Tchou: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Perché le cose nuove si fanno solo con i giovani. Solo i giovani ci si buttano dentro con entusiasmo, e collaborano in armonia senza personalismi e senza gli ostacoli derivanti da una mentalità consuetudinaria.<ref>[http://www.associna.com/modules.php?name=News&file=article&sid=381 Storia di Mario Tchou, genio dei calcolatori, una seconda generazione come noi]</ref> }}
 
Egli considerava l'Italia «''...allo stesso livello dei paesi più avanzati nel campo delle macchine calcolatrici elettroniche dal punto di vista qualitativo. Gli altri però ricevono [[Aiuti di Stato|aiuti enormi dallo Stato]]. Gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] stanziano somme ingenti per le ricerche elettroniche, specialmente a scopi militari. Anche la Gran Bretagna spende milioni di sterline. Lo sforzo di Olivetti è relativamente notevole, ma gli altri hanno un futuro più sicuro del nostro, essendo aiutati dallo Stato»<ref name="SiR">[http://www.scienzainrete.it/italia150/mario-tchou Mario Tchou] da ''Scienza in rete''</ref>.''
 
===Ultimi anni===
Il giovane ingegnere cercò personalmente di avvicinarsi a [[Ivrea]], la sede storica [[Piemonte|piemontese]] dell'Olivetti, per abbattere il muro di diffidenza che gli impiegati del settore meccanico avevano nei confronti della neonata divisione elettronica. Ma anche i tentativi di Tchou si dimostrarono vani: il settore meccanico e quello elettronico restarono divisi, come le rispettive sedi, l'una a [[Ivrea]], l'altra a [[San Giuliano Milanese|Borgolombardo]], vicino a [[Milano]], dove si trasferì nel [[1960]] il gruppo di Barbaricina.
 
Mario Tchou morì insieme al suo autista in un [[Incidente stradale|incidente d'auto]] il 9 novembre [[1961]], a soli 37 anni, mentre si recava a Ivrea per discutere del progetto di una nuova [[Architettura_hardware#Architettura_hardware|architettura hardware]] a transistor, basata su un nuovo software: il nuovo progetto avrebbe dovuto utilizzare come linguaggio di programmazione preferenziale il '''"Palgo'''", derivativo dell'[[ALGOL]], e un ''[[assembler]]'' di nome PSICO. L'improvvisa morte di Tchou, successiva di un anno alla morte prematura di [[Adriano Olivetti]], decretò la fine del progetto Elea (il laboratorio-stabilimento guidato da Tchou fu in seguito venduto alla [[General Electric]]).
Entrambe le morti chiudono un'importante stagione per l'elettronica italiana, che vedeva allora la ''leadership'' industriale e tecnologica della [[Olivetti]].
 
Nel [[2013]], [[Carlo De Benedetti]], che guidò negli anni 80 e 90 l'Olivetti, avanzerà l'ipotesi che l'incidente mortale in cui rimase convolto Tchou sia stato provocato dai [[servizi segreti statunitensi]] per favorire l'[[IBM]] <ref>[http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/mix24-storia/2013-10-29/storia-olivetti-imprenditore-intellettuale-100420.php?idpuntata=gSLA45xXX&date=2013-10-29 Storia di Olivetti, imprenditore e intellettuale]</ref>.
 
==Bibliografia==
* Giuditta Parolini, ''Mario Tchou. Ricerca e sviluppo per l'elettronica Olivetti'', EGEA, 2015. ISBN 9788823834712
 
==Note==