Basilica di Santa Maria Assunta (Atri): differenze tra le versioni

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; ''3ª colonna di sinistra''
*''Madonna di Loreto'': affresco realizzato intorno al 1460 da [[Andrea De Litio]], che lavorò molto ad Atri soprattutto nella concattedrale. Non sappiamo perché questo affresco venga chiamato Madonna di Loreto, visto che non presenta nessun attributo di quell'iconografia. Secondo alcuni il fiore è uno dei simboli della Madonna di Loreto (presente anche in altre opere) e in questo affresco è presente. L'elegante figura della Madonna, vestita di un prezioso abito ricamato d'oro, offre il fiore al Bambino che ha sul braccio; da parte sua il Bimbo è incuriosito alla vista del fiore e cerca di prenderla. Il volto della Vergine accenna un sorriso e guarda il visitatore. La Vergine, diritta, è dentro un prezioso baldacchino gotico retto da angeli e che guardano tutti verso lo spettatore. Del baldacchino, però, è rimasta solo la base e le 4 colonne, mentre la parte alta è andata perduta. Il pavimento è in prospettiva e a scacchiera.
 
*''Cristo in pietà'': l'affresco risale alla seconda metà del Trecento e mostra alcuni influssi di scuola giottesca. Quest'affresco rappresenta un soggetto molto comune all'epoca e anche successivamente: il Cristo in Pietà, detto anche "I Simboli della Passione": il Cristo è in piedi sulla tomba, con gli occhi chiusi, la testa leggermente reclinata, le mani incrociate. Sulle mani, sui piedi e sul fianco vi sono i segni della Passione. Ai lati del Cristo vi sono tutti i Simboli della Passione, come la Croce, il sacchetto con i trenta denari e la lancia. Di questo affresco è rimasta solo la parte superiore: il corpo del Cristo fino al petto e solo alcuni simboli della Passione. La parte restante fu distrutta quando vi fu inserita una tavola di marmo con un'iscrizione.
 
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[[File:Atri - Campanili del Duomo e di Sant'Agostino.JPG|thumb|right|upright=1.3|I campanili del duomo di Atri (sinistra) e della chiesa di Sant'Agostino (destra, il minore)]]
* ''Prima colonna di sinistra'': vi si nota subito uno stemma dei duchi di [[Atri]], gli [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]] (poi Acquaviva d'Aragona), eseguito nel [[XVI secolo]] e certamente non di mano del De Litio. Ci sono poi: ''[[San Lorenzo]]'', vestito con la dalmatica da diacono, e con in mano palma, graticola del martirio e libro; ''[[San Leonardo]]'', vestito da diacono, con in mano il Vangelo e il ceppo; ''[[San Sebastiano]]'', un giovane vestito come un ricco principe, con in mano un rotolo di carta e la freccia del martirio; ''[[San Silvestro papa]]'', con in capo il triregno sormontato da una colomba, e nella mano tiene il Vangelo semiaperto mentre l'altra è alzata (interessante notare che è un ritratto del vescovo di allora e committente degli affreschi, Antonio Probi).
 
* ''Prima colonna di destra'': ''[[Santo Stefano]]'', nelle vesti di diacono, con la testa sanguinante e alcune pietre addosso, mentre tra le braccia regge il Vangelo; ''[[Celestino V|San Celestino V]]'', in abiti papali, con una croce nella mano sinistra e con la destra in atto di benedire (è il Papa che istituì la Porta Santa di [[Atri]] e anche quella del[[l'Aquila]]); ''[[San Biagio]]'', nelle vesti vescovili, con in mano una pietra tonda dove sono poggiati un tau e il Vangelo; ''[[San Vito]]'', ritratto quasi di profilo, vestito da ricco [[paggio]], con [[Arecaceae|palma]] in mano e due [[Canis lupus familiaris|cani]] al [[guinzaglio]].
 
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== Collegamenti esterni ==
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*[{{cita web|http://www.cattedraleatri.it/ |Sito della parrocchia di Santa Maria Assunta (il Duomo)]}}
 
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