Santuario di San Pancrazio (Pianezza): differenze tra le versioni

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| Nome = Santuario di San Pancrazio
| Immagine =Santuario San Pancrazio.JPG
|Didascalia = Facciata del Santuario vistavisto dal cortile interno
| SiglaStato = ITA
| Regione = {{IT-PMN}}
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| Ordine = [[Congregazione della Passione di Gesù Cristo]]
| Diocesi = [[Arcidiocesi di Torino]]
| AnnoConsacr = 1657
| AnnoSconsacr =
| Fondatore = Carlo Emanuele Giacinto Simiana
| Architetto = [[Francesco Lanfranchi]], Lorenzo Basso, Amedeo Bordoni
| StileArchitett = [[architettura neogotica|neogotico]] torcaneggiante
| InizioCostr = 1647, 1937 e 1956
| FineCostr =
| Demolizione =
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}}
Il '''Santuario di San Pancrazio''' è un [[santuario]] consacrato a [[San Pancrazio]] che si trova a [[Pianezza]], in [[provincia di Torino]].
[[File:San Pancrazio.JPG|thumb|left|La facciata del Santuario]]
== Storia ==
La tradizione popolare narra che, il [[12 maggio]] [[1450]], un contadino di nome Andrea Casella, mentre stava falciando il prato, inavvertitamente troncò di netto la gamba alla moglie, mentre questa stava giungendo sul posto per rifocillarlo. Durante quei minuti di disperazione, i due ebbero la mistica apparizione di un ragazzo, che li rassicurò sulla guarigione della gamba recisa, qualora avessero fatto [[Voto (religione)|voto]] al santo del giorno ([[San Pancrazio|Pancrazio]]), con relativa costruzione di un pilone votivo. Fatto il voto, l'arto della moglie si riattaccò miracolosamente. Tuttavia, forse per pigrizia, il pilone votivo non fu costruito, e il voto non fu mantenuto.<br>
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La chiesa fu costruita nel periodo [[1647]]-[[1657]], con ogni probabilità su disegni [[arcgitettura barocca|barocchi]] di [[Francesco Lanfranchi]] <ref>http://www.comune.pianezza.to.it/ComSchedaTem.asp?Id=4925</ref>, mentre il resto del convento fu ultimato soltanto a metà del [[XVIII secolo]]. Nell'agosto [[1657]], il Marchese riuscì anche ad ottenere dal cardinal vicario di Roma una reliquia del Santo, una parte dell'osso dell'avambraccio, che fu posta sotto l'altare principale.<br>
 
Nel [[1771]], fu eseguito un imponente restauro della struttura conventuale; fu in questo periodo che gli [[ordine degli agostiniani scalzi|Agostiniani]] istituirono la Confraternita della [[Sacra Cintola|Madonna della Cintura]], culto devozionale molto caro all'[[ordine degli agostiniani scalzi|ordine stesso]]. Ancor oggi, la ricorrenza viene celebrata al Santuario il 9 settembre, giorno successivo alla Natività della [[Beata Vergine Maria|Natività di Maria]].<br>
[[File:San Pancrazio.JPG|thumb|left|150px|right|La facciata del Santuario]]
 
La soppressione napoleonica degli ordini religiosi e la relativa [[Secolarizzazione_dei_beni_ecclesiastici|confisca]] dei beni ecclesiastici, costrinsero l'abbandono degli Agostiniani dal convento nel [[1801]]. La struttura fu affidata a dei privati, secondo la [[Legge Siccardi]],tuttavia fu in questo periodo che fu introdotta la tradizionale messa delle tre di notte ogni [[12 maggio]], come ricorrenza del miracolo del [[1450]].
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Terminata la [[prima guerra mondiale]], si diede il via all'attuale ampliazione. Nel [[1920]]-[[1925]], fu chiamato l'architetto genovese Lorenzo Basso, a progettare l'attuale porticato antistante, costituito da 44 arcate [[architettura neogotica|neogotiche]]<ref>http://www.santuariosanpancrazio.it/home/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=11&Itemid=112</ref>. Lo stesso architetto, nel [[1937]], progettò la Cappella dell'Apparizione, posta sulla parte nord-orientale, con cupola ottagonale e accessibile da un cancello finemente lavorato, nella quale troviamo colonne marmoree policromatiche, un affresco raffigurante l'antico pilone votivo del [[1450]], più numerosi [[ex-voto]].
 
Nel [[1949]] invece, si dovette abbattere l'antica parte nord-occidentale, ormai fatiscente, per creare l'odierno edificio in stile [[architettura neogotica|neogotico]] toscaneggiante, con archi a sesto acuto, su progetto di Amedeo Bordoni.; Ii lavori iniziarono nel [[1956]], ma terminarono soltanto nel [[1995]]
<ref>http://old.camperclublagranda.it/Luoghi-Speranza/santuario_san_pancrazio.htm</ref>.