Sciopero del pane e delle rose: differenze tra le versioni
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'''Pane e rose''' ('''bread and roses''' in [[Lingua inglese|lingua originale]]) è il nome con cui è diventato celebre uno [[sciopero]] dei lavoratori dell’industria tessile svoltosi nel [[1912]] a [[Lawrence (Massachusetts)|Lawrence]]. L'appellativo deriva dallo [[slogan]] che fu adottato dagli operai che protestavano.
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La frase da cui fu estrapolato lo slogan fu pronunciata da [[Rose Schneiderman]], leader [[Femminismo|femminista]] e [[Socialismo|socialista]] della [[Woman Trade Union League|WTUL]], durante un discorso che rivendicava il diritto di voto femminile di fronte ad una platea di [[suffragette]] benestanti a [[Cleveland]]<ref>[http://shortcutsamerica.wordpress.com/2013/03/08/r/ shortcutsamerica.wordpress.com]</ref>:
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La frase ispirò poi il titolo della poesia “Bread and Roses” di [[James Oppenheim]], pubblicata nel dicembre [[1911]] sulla rivista “The American Monthly”, appena un mese prima dell’inizio della protesta.
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== La situazione a Lawrence ==
Fondata nel [[1845]], Lawrence era una città tessile fiorente ma attraversata da profondi turbamenti. Nel [[XX secolo]], la meccanizzazione e la dequalificazione del lavoro permisero ai proprietari delle fabbriche di eliminare lavoratori qualificati e impiegare invece un gran numero di lavoratori immigrati non qualificati, la maggioranza dei quali donne e bambini, anche sotto i 14 anni. Il lavoro nelle industrie aveva un ritmo estenuante, era ripetitivo e pericoloso e le condizioni erano diventate ancora peggiori per gli operai nel decennio prima dello sciopero. L'aumento della produzione permise ai proprietari delle fabbriche di tagliare i salari dei loro dipendenti e licenziare gran numero di lavoratori. Coloro che mantennero il posto di lavoro guadagnavano meno di 9 dollari a settimana per 56 ore di lavoro.<ref>"...la loro retribuzione media settimanale di meno di nove dollari significava che potevano permettersi solo di vivere in abitazioni sovraffollate." [http://www.socialistworld.net/doc/293]
I lavoratori a Lawrence vivevano in edifici affollati e appartamenti pericolanti, spesso le famiglie erano costrette a condividere le case. Erano comuni molte malattie mortali, come [[rachitismo]], [[tubercolosi]] ed altre malattie respiratorie cosicché il tasso di mortalità infantile era del 50% prima dei 6 anni e oltre un terzo degli operai non arrivava ai 25 anni.
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Un nuova legge del [[Massachusetts]] entrata in vigore il 1º gennaio 1912 ridusse il numero massimo di ore di lavoro a settimana per le donne e i bambini da 56 a 54<ref>Industrial Workers in the world, p.282. Paul Frederick Brissenden, The I.W.W.: a study of American syndicalism, New York, 1919.</ref>. L’11 gennaio i lavoratori scoprirono che, assieme alle ore di lavoro, la legge avrebbe ridotto anche la paga settimanale di 6 dollari, che corrispondeva a diverse forme di pane. Questa, per i lavoratori che vivevano sull’orlo della fame e che lavoravano in condizioni di sicurezza e di igiene praticamente inesistenti, fu la goccia che fece traboccare il vaso. A questo punto, i lavoratori, per la maggior parte donne, fermarono i telai e al grido di “Short pay, short pay!” (“Breve paga, breve paga!”) si riversarono nelle strade protestando. Il giorno seguente si unirono operai e operaie provenienti da altre fabbriche, e, nel giro di una settimana 25.000 lavoratori erano in sciopero.
Una delle due grandi associazioni sindacali allora attive, l’[[American Federation of Labor|AFL]], si oppose allo sciopero di Lawrence, definendolo anarchico e rivoluzionario<ref>
Le richieste dei sindacalisti dei confronti dei datori di lavoro erano quattro:
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* 54 ore settimanali di lavoro (anziché 56)
* doppia retribuzione per gli straordinari
* riassunzione di tutti gli scioperanti, senza discriminazioni<ref>"No discrimination against the strikers for activity during the strike." http://www1.cuny.edu/portal_ur/content/immigrants_curriculum/7_8_pdfs/Lawrence_Strike7-8.pdf
I lavoratori e i sindacalisti stessi si rivelarono molto solidali tra loro, e fecero uno sforzo cosciente per unire i lavoratori di tutte le nazionalità: lo sciopero era nato da una diminuzione dei salari, ma si trasformò ben presto in una lotta più ampia, si stava combattendo per ottenere migliori condizioni di vita. Gli scioperanti cantarono, organizzarono spettacoli, balli, dibattiti e sfilate, e proprio durante queste manifestazioni le donne lavoratrici portavano cartelli e urlavano a gran voce “Vogliamo il pane, ma anche le rose”: non rivendicavano solo una paga decente, ma anche la possibilità di godere delle cose buone della vita.
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[[Elizabeth Gurley Flynn]], attivista sindacalista dell’IWW, aveva allestito delle mense provvisorie, ma lo sciopero andava avanti da giorni e così furono stipulati degli accordi che prevedevano che molti bambini appartenenti alle famiglie dei lavoratori sarebbero stati mandati da famiglie in altre città che li avrebbero ospitati per tutta la durata della protesta. Questo attirò la pubblicità nazionale e internazionale e iniziarono ad arrivare anche numerose donazioni. I poliziotti risposero attaccando le donne e i loro figli alla stazione ferroviaria,in modo che i bambini non sarebbero potuti partire: li bastonarono e li trascinarono in camion militari.
Nonostante tutto, lo sciopero andò avanti fino al 14 marzo: i lavoratori ottennero un aumento del 25% per i lavoratori meno pagati e del 15% per quelli che erano più retribuiti, l’aumento per le ore di straordinario e la riassunzione degli scioperanti. I protestanti festeggiarono la vittoria cantando “[[L'Internazionale|The International]]”, l’inno socialista<ref>
Ma la lotta non si fermò con la fine dello sciopero: l'IWW mantenne il comitato di sciopero per andare a combattere per la liberazione di Ettor e Giovanitti. Inoltre, nel mese di aprile fu arrestato anche un operaio scioperante, Joseph Caruso. I tre rimasero in carcere senza cauzione e furono processati nel settembre 1912. In tutto il paese si tennero dimostrazioni e riunioni di massa in loro sostegno, fu minacciato lo sciopero generale e l’IWW raccolse 60 mila dollari per la loro difesa. Quando vennero arrestati tutti i membri del Comitato di Difesa Ettor-Giovannitti, quindici mila lavoratori il 30 settembre 1912<ref>
== Gli anni seguenti ==
Gli scioperanti negli anni seguenti persero molti dei diritti che avevano guadagnato con fatica: l’IWW disprezzava i contratti scritti, ritenendo che tali contratti incoraggiassero i lavoratori ad abbandonare la loro lotta quotidiana, così per i proprietari delle industrie non fu difficile lentamente ridurre gli aumenti che erano stati concessi e le condizioni di lavoro andarono peggiorando.
La [[Chiesa cattolica greco-melchita|Chiesa Cattolica]] si unì ai padroni in una campagna per screditare l'IWW ed i membri del sindacato.<ref>
Nell’autunno del 1913, le adesioni all’IWW a Lawrence erano diminuite a sole 700 persone.
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== Collegamenti esterni ==
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[[Categoria:Storia degli Stati Uniti d'America (1865-1918)]]
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