Chiesa di San Bernardino (Verona): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunte
Etichetta: Inserimento tag INDEX o altre direttive
Riga 1:
=Chiesa di San Bernardino (Verona)=
{{Edificio religioso
|DedicatoA = [[Bernardino da Siena]]
Line 8 ⟶ 9:
|Regione = [[Veneto]]
|SiglaStato = ITA
|Latitudine = 45.438705
|Longitudine = 10.981320
|Religione = [[Cattolicesimo|Cristiana cattolica]] di [[rito romano]]
|Ordine = [[Ordine francescano|Francescano]]
Line 21 ⟶ 24:
La '''chiesa di San Bernardino''' è una chiesa di [[Verona]] risalente al [[XV secolo]] che fa parte di un convento [[Ordine francescano|francescano]]. Oltre alla navata centrale, la chiesa contiene numerose cappelle riccamente decorate con affreschi e tele di pittori locali, attivi per lo più nel [[XVI secolo]]. Una delle cappelle, la [[cappella Pellegrini (San Bernardino)|cappella Pellegrini]], fu progettata dal famoso architetto veronese [[Michele Sammicheli]].
 
__TOC__
==Storia==
===I frati minori a Verona===
I [[Ordine francescano|francescani]] operarono a [[Verona]] a partire dalla visita di [[Francesco d'Assisi|San Francesco]] alla città nel [[1220]].<ref name=B6>{{cita|Bisognin|p. 6}}.</ref> All'inizio, intorno al [[1230]], i frati si insediarono nella zona di [[porta Vescovo]] e in un convento su [[colle San Pietro]].<ref name=B6/> Con l'aumento del numero di religiosi tra le fila dell'ordine, i francescani chiesero di potersi stabilire nel convento [[Ordine di San Benedetto|benedettino]] di [[Chiesa di San Fermo Maggiore|San Fermo Maggiore]], quasi disabitato. Essi ottennero inoltre in quegli anni il controllo del [[Inquisizione|tribunale dell'Inquisizione]].<ref name=B6/>
 
Nel [[1422]] giunse nella città [[Bernardino da Siena]], che fondò un convento ad [[Avesa]].<ref>{{cita|Notizia Storica|p. 3}}.</ref> occupando un edificio lasciato libero dai monaci di Santa Giustina di Padova.<ref name=A1>{{cita|Amadio|pp. 5-12}}.</ref> Egli, con la sua grande attività di guida spirituale, conferì più dignità alla corsa del [[Palio del drappo verde|palio di Verona]] e istituì un [[monte di Pietà]].<ref name=B7>{{cita|Bisognin|p. 7}}.</ref> Nel [[1443]] Bernardino tornò a Verona, dove diventò molto popolare per la grande eloquenza che dimostrava nelle omelie e per gli atti di carità da lui svolti.,<ref name=B7/> stupendo la popolazione per le numerose conversioni e i tanti miracoli che riusciva a compiere.<ref name=A1/>
 
===Costruzione===
Line 35 ⟶ 39:
All'interno della chiesa, in una navata laterale, furono aggiunte a partire dall'ultimo quarto del [[XV secolo]] numerose cappelle. Nel [[1486]] fu realizzata la cappella dei Banda, restaurata nel [[1757]] in seguito a una piena dell'[[Adige]];<ref name=B24>{{cita|Bisognin|p. 24}}.</ref> dal [[1492]] fu costruita la cappella Avanzi, completata in cinque anni;<ref name=B36>{{cita|Bisognin|p. 36}}.</ref> prima del [[1498]] fu costruita la cappella Medici, restaurata nel [[1571]];<ref name=B30>{{cita|Bisognin|p. 30}}.</ref> prima del [[1512]] fu costruita la cappella di San Francesco su volere dei terziari francescani;<ref name=B14>{{cita|Bisognin|p. 14}}.</ref> prima del [[1541]] fu realizzata la cappella Canossa;<ref name=B26>{{cita|Bisognin|p. 26}}.</ref> nel [[1529]] fu iniziata la costruzione della cappella Pellegrini, ripresa nel [[1795]] e terminata solo nel [[1890]].<ref name=FM>{{cita|Frati minori}}.</ref>
 
Il soffitto a capriate della chiesa fu coperto nel [[XVII secolo]] da tele di [[Biagio Falceri]] e la navata centrale fu impreziosita di altari barocchi, acquistando l'aspetto di una chiesa seicentesca.<ref name=A4/> La chiesa fu soppressa in età [[Napoleone Bonaparte|napoleonica]], nel [[1810]], e ripristinata alla fine del [[XIX secolo]];<ref name=BE86>{{cita|Benini|p. 86}}.</ref> il complesso di San Bernardino fu utilizzato come ospedale, magazzino, collegio e cimitero cittadino fino al [[1821]];<ref name=B11/><ref name=FM/> Nel [[1930]] vennero avviati importanti lavori di restauro dell'edificio, che venne riportato allo stato originario;<ref name=A4/> esso, tuttavia, venne gravemente danneggiato durante i bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]].<ref name=BE86/>
 
Oggi il convento si occupa dell'assistenza a poveri, carcerati, anziani e del sostegno a ragazzi e giovani coppie; negli ambienti del complesso si tengono concerti e convegni.<ref>{{cita|Bisognin|pp. 70-71}}.</ref>
Line 42 ⟶ 46:
===Esterno===
[[File:614VeronaSBernardino.JPG|thumb|La facciata]]
La facciata della chiesa è sobria, in stile [[tardogotico]] o [[gotico lombardo]], costituita da mattoni a vista.<ref name=B11/> Su di essa si aprono un piccolo rosone di marmo veronese a tre ordini di strombatura, due finestre verticali che terminano con archi trilobati e il portale d'ingresso.<ref name=B11/>
 
Il portale si colloca stilisticamente nel primo rinascimento e, quindi, si distacca dal contesto architettonico della facciata.<ref name=V101/> Fu finanziato dal lascito del ricco drappiere Giovanni degli Asdenti e venne eseguito nel [[1474]] da Mastro Modesto in marmo greco grigio ed è costituito da due candelabre laterali con una serie di fiori incisi che terminano con capitelli corinzi decorati con dei [[Bucranio|bucrani]].<ref name=B11/><ref name=A3/> I capitelli sorreggono un arco centinato e aggettante a listelli e dentelli che ospita una lunetta con una scultura di San Francesco che riceve le stimate in bassorilievo, scolpita da Biagio Falcieri nel [[XVII secolo]].<ref name=B11/><ref name=V101/> Sopra all'arco sono collocate le statue di San Bernardino, [[Antonio di Padova|Sant'Antonio]] e [[San Bonaventura]].<ref name=B11/> Sopra al portale si nota un arco in mattoni, forse residuo del precedente portale o forse costruito per scaricare il peso della facciata.<ref name=A3/>
 
La facciata è decorata con una cornice a dentelli che corre sotto al tetto.<ref name=B11/> insieme ad una serie di archetti ciechi, presenti anche sui lati, sull'abside e sul campanile.<ref name=A3>{{cita|Amadio|pp. 17-20}}.</ref> Sul lato sinistro della facciata si trova la cappella di San Francesco, anch'essa in mattoni a vista; il fianco della costruzione è scandito da lesene e il sottogronda è decorato con una cornice ad arcatelle gotiche.<ref name=V101/> La porta della cappella ha stipiti in marmo bianco ed è sormontata da una lunetta affrescata con un Cristo Portacroce seguito da San Francesco con la croce;<ref name=A3/> sopra di questa si apre una finestra ad arco, che si ripete negli altri scomparti creati dalle lesene con forma più allungata.<ref name=V101/> La presenza di questo fabbricato bilancia in parte l'asimmetria della facciata, collocata in posizione decentrata rispetto al chiostro.<ref name=V102>{{cita|Viviani|p. 102}}.</ref>
 
Il campanile della chiesa, in mattoni a vista, è sostenuto da quattro paraste angolari che terminano con quattro corti pinnacoli.<ref name=V102/> La cella campanaria è illuminata da quattro bifore ed è sormontata da un cono piuttosto piccolo, che rende la torre sproporzionata e priva di slancio.<ref name=V103>{{cita|Viviani|p. 103}}.</ref>
Line 56 ⟶ 60:
La chiesa è costituita da un'unica navata semplice e sobria, caratteristica delle chiese francescane, lunga 75 metri, alta 21 e larga 17;<ref name=B12>{{cita|Bisognin|p. 12}}.</ref> lo sviluppo verticale è accentuato rispetto a quello orizzontale e predomina la decorazione pittorica su quella scultorea.<ref name=D/> Sul lato destro sono presenti numerose cappelle e, più in alto, si aprono tre finestre trilobate, mentre il lato sinistro è cieco.<ref name=B12/><ref name=D/>
 
La navata è coperta da un soffitto a cavalletti lignei con disegni, sotto al quale corre, tutto intorno alla navata, un fregio policromo a motivo floreale che ripete il [[IHS|monogramma del nome di Gesù]].<ref>{{cita|Bisognin|p. 13}}.</ref><ref name=V103/> La copertura fu eseguita da Mastro Nicolò nel [[1465]], mentre il fregio sottostante da Mastro Cristofalo nel [[1461]].<ref name=A4>{{cita|Amadio|pp. 20-25}}.</ref> Il presbiterio, diviso dalla navata da un arco a sesto acuto e illuminato da due rosoni, si allunga attraverso un altro arco ogivale nel coro pentagonale con una campata divisa in otto nervature ed è, illuminato da quattrodue finestre neogotiche.<ref name=B12/><ref name=V103/><ref name=A4/> Nel catino absidale è presente un crocifisso con, ai suoi piedi, Maria e San Giovanni dipinti nel XVII secolo.<ref name=B46/><ref name=D/>
 
Intorno alla navata corre una via crucis costituita da 14 quadri dipinti da Felice Cignaroli, frate minore vissuto a Verona tra il [[1772]] e il [[1796]], eseguiti tra il [[1772]] e il [[1777]].<ref name=B56>{{cita|Bisognin|p. 56}}.</ref> Le opere sono caratterizzate da una linea contorta e tormentata che esprime una drammaticità religiosa e una contemplazione mistica.<ref name=B56/>
Line 113 ⟶ 117:
 
;Cappella Pellegrini
{{vedi anche|Cappella Pellegrini (San Bernardino)}}
[[File:CappellaPellegriniVerona.jpg|thumb|left|Spaccato della cappella Pellegrini]]
Questa cappella, originariamente intitolata a Sant'Anna, fu voluta dalla nobildonna Margherita Pellegrini, vedova di Benedetto Raimondi, a cui erano morti anche i figli Nicola e Anna; la costruzione, quindi, doveva fungere da cappella funebre per contenere le spoglie della committente e dei suoi familiari, anche se il risultato finale tradì questo progetto.<ref name=G3>{{cita|Giuliari|p. 3}}.</ref><ref name=B42>{{cita|Bisognin|p. 42}}.</ref> La costruzione iniziò nel 1529,<ref name=V103/> fu confermata con il testamento della donna del 22 dicembre 1554 e fu ribadita con il successivo stilato il 24 settembre 1557, nel quale ella chiedeva di continuare l'edificazione della cappella anche dopo la sua morte e di conservare in buono stato l'edificio.<ref name=G3/>
Line 129 ⟶ 132:
Dopo due secoli di abbandono, l'abate Giuseppe Luigi Pellegrini, nel 1793, si interessò dell'edificio e decise di restaurarlo con il benestare del fratello Carlo Pellegrini, maresciallo dell'impero austriaco.<ref name=G3/> I lavori furono diretti da [[Bartolomeo Giuliari]], che si era già occupato in precedenza di restauri di opere sammicheliane.<ref name=G3/> La cappella fu così riportata al progetto originale: i cassettoni della volta furono risistemati con migliori proporzioni, fu riaperto l'oculo della cupola, che era stato chiuso con un rosone, nel secondo ordine si intagliarono alcune decorazioni sulla cornice e le foglie sui capitelli, vennero scanalate le colonne e i pilastri, furono introdotti i festoni in rilievo sotto l'architrave del secondo livello, così come era già stato fatto nel primo.<ref name=G4>{{cita|Giuliari|p. 4}}.</ref> Nel 1795 tutti i lavori furono conclusi.<ref name=G4/>
 
==Descrizione del complessoconvento==
Non si sa con certezza quale fu l'architetto del convento, ideato come una fortezza, con un alto muro perimetrale.<ref name=A2>{{cita|Amadio|pp. 13-16}}.</ref> Si pensa che sia stato lo stesso Giovanni da Capestrano a progettare la struttura del complesso, che si compone di tre chiostri principali, un refettorio, celle, officine, infermerie e foresterie, con un perimetro di circa 600 metri.<ref name=A2/>
 
===Chiostri===
[[File:615VeronaSBernardino.JPG|thumb|Veduta del chiostro di Sant'Antonio dalla facciata della chiesa]]