Sturmgeschütz III: differenze tra le versioni

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|Equipaggio = 4
|Progettista =
|Costruttore = [[Daimler-Benz]] <br /> [[Altmaerkische Kettenwerk GmbH|Alkett]]
|Data_impostazione = 1936
|Data_primo_collaudo =
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Nel 1941 iniziò la produzione dello StuG III Ausf. C, che fu seguito, con lievi modifiche, dai modelli D ed E, le commesse per la costruzione di questi veicoli passarono dalla Daimler Benz direttamente alla Alkett. La produzione di queste macchine proseguì fino all'autunno [[1942]], per un totale di circa 450 veicoli dei tre tipi.
 
Dopo la comparsa sul campo di battaglia dei [[T-34 (carro armato)|T-34]] sovietici fu chiaro che l'armamento dei veicoli corazzati dell'epoca doveva essere totalmente rivisto, e quindi che un pezzo come il 7,5 &nbsp;cm StuK L/24, con la sua bassa velocità iniziale, non poteva avere buon gioco contro i nuovi carri, quindi si assistette ad una corsa a installare sui veicoli tedeschi cannoni di maggiore potenza. Come era successo al [[Panzer IV]], anche sullo StuG III fu installato un cannone da 75&nbsp;mm lungo, capace di impegnare i carri russi, quindi sullo Sturmgeschütz 40 Ausf. F fu installato il cannone [[7,5 cm KwK 40|7,5 cm StuK 40 L/43]] (lo stesso cannone montato sui Panzer IV Ausf. F2 e G), questa arma aveva sia la capacità di impegnare fanterie con proiettili ad alto esplosivo, sia quella di impegnare veicoli corazzati con proiettili a [[carica cava]]. L'unica altra modifica apportata allo StuG III Ausf. E per passare a questa versione fu l'aggiunta di lamiere anteriori per aumentare la protezione, un grosso problema fu dato dal fatto che le munizioni per il cannone lungo erano più ingombranti di quelle del cannone corto, quindi nel nuovo modello fu necessario dedicare maggiore spazio alle riservette delle munizioni. Dato anche il maggior volume dei fumi di combustione, fu necessario aggiungere sul tetto della casamatta un ventilatore per estrarre i fumi dalla camera di combattimento. Questo veicolo fu costruito in 119 esemplari. Nonostante l'introduzione della corazzatura laminata gli StuG 40 Ausf. E erano scarsamente protetti, soprattutto lateralmente, quindi si decise di sostituire lo scafo base con quello del PzKpfw III Ausf. L, e, in occasione della riprogettazione totale che ne conseguì, il cannone fu sostituito con il 7,5 &nbsp;cm StuK 40 L/48, cioè lo stesso cannone montato sui PzKpfw IV Ausf. H e J. Con questo armamento lo StuG III fece un ulteriore passo avanti nel suo impiego tattico, diventando praticamente un [[cacciacarri]] invece di un semovente d'appoggio della fanteria. Il nuovo modello, indicato come StuG 40 Ausf. F/8, aveva anche un nuovo motore, il Maybach HL 120TRM Ausf. A. L'altezza, pur restando estremamente contenuta, tuttavia passò a 2150&nbsp;mm. La modifica dell'impegno tattico impose anche l'aggiunta di un armamento secondario (non necessario finché il veicolo doveva operare a stretto contatto della fanteria), quindi al veicolo fu assegnata in dotazione una [[MG 34]], che, tuttavia, richiedeva per l'impiego che uno dei membri dell'equipaggio si sporgesse dal portellone superiore per poter sparare.
 
[[File:StuG III Ausf. G.jpg|left|thumb|Sturmgeschütz III Ausf. G dell'Esercito Finlandese]]
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Le necessità di spazio entro il vano di combattimento, sia per il personale, sia per le riservette delle munizioni (lo StuG 40 Ausf. F/8 aveva a bordo solamente 44 colpi), impose un nuovo studio per la casamatta, quindi questa fu allargata fino a comprendere le coperture dei cingoli, eliminando così, fra l'altro gran parte delle trappole per i colpi che esistevano sul mezzo, e spostando il ventilatore sulla piastra posteriore della camera di combattimento. Esternamente fu aggiunto un supporto per la mitragliatrice ed una piastra mobile per proteggere il servente. Il nuovo mezzo fu denominato Sturmgeschütz 40 Ausf. G e rappresentò il modello finale del mezzo, costruito in più di 7000 esemplari. L'unica modifica che fu portata al mezzo, senza però modificarne né la denominazione né le caratteristiche generali, fu la sostituzione del [[mantelletto del cannone]], saldato e di forma prismatica, con la cosiddetta ''Saukopf'' (testa di scrofa), cioè una struttura fusa che assicurava maggiore omogeneità e riduceva le trappole per colpi.
 
La linea di sviluppo degli StuG III come cacciacarri aveva portato ad un'arma che non era più ottimizzata per l'impegno di bersagli scarsamente protetti, ma alla funzione controcarri. Per questo motivo fu necessario progettare un'arma che svolgesse la funzione tattica precedentemente svolta dai cannoni d'assalto, quindi sullo scafo dello StuG 40 Ausf F fu costruito un mezzo armato con l'obice 10,5 &nbsp;cm StuHb42 L/28 (Obice da 105/28), denominato Sturmhaubitze 42 Ausf. F, che ebbe la funzione tattica avuta in precedenza dagli StuG III; quando la produzione di scafi Ausf. F terminò lo Sturmhaubitze 42 assunse la denominazione Ausf. G.
 
Infine si deve citare lo Sturmgeschütz lange 7,5 &nbsp;cm Kanone L/33, cioè uno StuG III armato con un cannone 75/33, intermedio fra i modelli E ed F. Questo mezzo è esistito solo in una foto, pesantemente ritoccata dalla censura, che mostrava uno StuG III Aus. F a cui era stato accorciato il cannone. Questa foto suscitò molte illazioni in campo alleato, ed ancora negli anni sessanta veniva indicata come prova di un veicolo di transizione fra l'Ausf. E e l'Ausf. F (in realtà mai esistito).
 
== Impiego bellico dello Sturmgeschütz III ==
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== Collegamenti esterni ==
*[{{cita web|http://www.wwiionline.info/index.php/Sturmgeschutz_III_Ausf._B |StuG III Ausf B]}}
*[{{cita web|http://www.corazzati.it/scheda_stug3.htm |Informazioni sullo StuG III E]}}
*[{{cita web|http://digilander.libero.it/pmg/contributi/censimento/2-stug3_ts.htm |StuG III Ausf G del Museo Henriquez (Trieste)]}}
{{Veicoli corazzati della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale}}
{{Controllo di autorità}}