Anastasia di Sirmio: differenze tra le versioni
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In [[Italia]] il culto di Anastasia si sviluppò alla fine del [[V secolo]], diffuso dai [[Goti]] e dai [[Longobardi]], e nei secoli successivi in tutta [[Europa]] ad opera dei [[Ordine di San Benedetto|benedettini]], e con ciò si spiega la tradizione secondo cui le reliquie della santa sarebbero state portate nell'abbazia benedettina, di fondazione longobarda, di [[Abbazia di Santa Maria in Sylvis|Santa Maria in Sylvis]] a [[Sesto al Reghena]] ([[Provincia di Pordenone|PN]]). Alla santa furono dedicate una [[Chiesa di Santa Anastasia (Verona)|chiesa a Verona]] e [[Basilica di Sant'Anastasia al Palatino|una basilica a Roma]], cui è collegato un [[Sant'Anastasia (titolo cardinalizio)|titolo cardinalizio]].
È stata definita, in [[Grecia|greco]], ''Farmacolìtria'' ("Guaritrice dai veleni"), e in [[Russia|russo]], ''Uzoreshìtel'nitza'' ("Colei che libera dai vincoli"), quindi, sia come protettrice dalle malattie che dagli inganni del [[
== Una santa nello spazio ==
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