Tommaso De Vio: differenze tra le versioni

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Nel [[1517]] [[Papa Leone X]] lo elevò a cardinale, e nel [[1518]] fu fatto [[arcivescovo]] di [[Arcidiocesi di Palermo|Palermo]]; l'anno seguente, nel [[1519]], divenne [[arcivescovo]] di [[Arcidiocesi di Gaeta|Gaeta]].
 
Nel [[1518]] venne inviato in [[Germania]] come Legato Apostolico per partecipare alla [[Dieta di Augusta]], si adoperò con profitto per l'elezione di [[Carlo V d'Asburgo]] ad [[Imperatore del Sacro Romano Impero]] il 28 giugno [[1519]] (prevalendo sull'altro concorrente [[Francesco I di Francia|Francesco I]] [[Re di Francia]]), e lì cercò di arginare la nascente [[Riforma protestante]] di [[Martin Lutero]] (''12-14 ottobre 1518'').
 
Nel [[1519]] fece rientro in Roma senza essere riuscito a convincere Martin Lutero ad abbandonare i suoi propositi di Riforma, e aiutò il papa nell'estensione della bolla ''[[Exsurge Domine]]'' rivolta a contrastare il dilagare della riforma luterana.
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Nel [[1523]] fino al [[1524]] organizzò la resistenza contro i [[Impero ottomano|Turchi]] in [[Germania]], [[Polonia]] e [[Ungheria]].
 
Nel [[1527]] venne fatto prigioniero durante il ''[[Sacco di Roma (1527)|Sacco di Roma]]'' dai [[Lanzichenecchi]], inviati in Italia da Carlo V per punire il [[Papapapa Clemente VII]] per il tradimento della parola datagli, poi venne liberato.
 
Nel [[1534]] pronunciò la sentenza definitiva di validità del matrimonio di [[Enrico VIII d'Inghilterra|Enrico VIII]] e [[Caterina d'Aragona]], rifiutando il [[divorzio]] al sovrano inglese.