Remix: differenze tra le versioni

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Il professore di legge dell'università di Stanford [[Lawrence Lessig]] ritiene che per la prima volta nella storia la creatività venga soggetta a regolazioni in base a caratteristiche peculiari dei nuovi media. In primo luogo, prodotti ed oggetti culturali digitali possono essere copiati facilmente; in secondo luogo, la legge sul copyright di default richiede il permesso di utilizzo da parte dell'autore. Il risultato di ciò consiste nel fatto che sia necessario ottenere il permesso del proprietario del copyright prima di procedere ad atti di remixaggio e [[Mash-up (musica)|mash-up]]. Lessig afferma inoltre che il ruolo chiave del remix sia "l'educazione, non tanto per quanto riguarda la legge o ciò che sta attorno, ma piuttosto per ciò che la teconologia permette di fare; la legge colmerà il divario in seguito".<ref>{{Cita web|autore = |url = http://eprints.qut.edu.au/4239/1/4239.pdf|titolo = Mashups, Remix, and Copyright Law|accesso = |editore = |data = }}</ref> A suo parere per stabilire parametri di utilizzo corretti sarebbe utile che si venissero a creare associazioni che propongano sondaggi e pubblichino resoconti al fine di stabilire norme e comportamenti ragionevoli da tenere nel contesto della comunità. Lessig ritiene infine che le Creative Commons e altre licenze, come ad esempio la [[GNU General Public License|General Public License (GNU)]], siano importanti meccanismi disponibili per gli autori di remix al fine di mitigare l'impatto della legge sul copyright standard.<ref>{{Cita libro|autore = Lawrence Lessig|titolo = Remix : il futuro del copyright (e delle nuove generazioni)|anno = 2009|editore = ETAS|città = Milano|p = |pp = |ISBN = 978-88-453-1559-6}}</ref>
 
L'accordo sul [[fair use]] permette agli utenti di utilizzare materiali protetti da copyright senza chiedere il permesso all'autore originale (in Italia, il concetto di fair use è stato assimilato all'articolo 70 della [[Diritto d'autore italiano|legge italiana sul diritto d'autore]] in seguito alla risposta da parte del governo all'interrogazione del senatore [[Mauro Bulgarelli]]).<ref>{{Cita web|url = http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_15/ShowXml2Html.Asp?IdAtto=8215&Stile=5|titolo = ATTO  SENATO  NUMERO  :  4/01271|accesso = 2015-12-21|sito = banchedati.camera.it}}</ref> In base a questo accordo, il materiale protetto da copyright deve essere utilizzato all'interno di specifici regolamenti governativi. Il materiale usato ricade sotto al fair use in base alla quantità di contenuto originale utilizzato, alla sua natura, allo scopo cui è rivolto e agli effetti che può avere su un pubblico. Sfortunatamente, non è semplice distinguere fra comportamenti rispettosi e infrazioni del codice sul fair use nel campo del remix. Tuttavia, se il prodotto distribuito dall'autore di remix è completamente nuovo, trasformativo e non a scopo di lucro esso non viola la legge sul copyright. La parola chiave risulta essere trasformativo, traduzione letterale del temine inglese transformativeness, il quale viene utilizzato proprio per riferirsi alla particolare caratteristica delle opere derivate di trascendere quelle su cui si basano. Di conseguenza i remix sufficientemente modificati o usati chiaramente per un diverso scopo possono essere considerati al riparo da violazioni di copyright.
 
== Note ==