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==Storia==
Paese antico e in passato rilevante dal punto di vista delle strutture ed attività religiose.
Nel Medioevo Galatro crebbe grazie
Galatro noto per l'abilità dei suoi artigiani, l'attuale centro abitato fu ricostruito dopo il [[terremoto del 1783]] a quota 158 m s.l.m. Tra le attrazioni culturali c'è da menzionare la chiesa di San Nicola all'interno della quale si trovano un altare con statue di inizio [[XVI secolo|Cinquecento]] attribuite alla scuola del Gagini ed una statua marmorea di San Nicola risalente al [[XV secolo]]. La chiesa ricostruita prendeva il nome di chiesa succursale si trovava nella parte alta di Galatro e dopo la devastazione di innumerevoli terremoti con il denaro della Signora Deodato con contratto rogato dal Notaio Marcantonio Morano fu ricostruita la facciata e parte di muri perimetrali e abbellimenti interni che ancora si conservano i disegni allegati al contratto contratto del 1828 tutto questo lo scrissi diverse volte ma mi fu cancellato compreso lo scultore che fece il San Nicola Francesco Morani nato nel 1745-5o. La chiesa. la principale si trovava sulle sponde del fiume Metramo e ad ogni stagione invernale un pezzo di chiesa veniva portato via dal fiume che inondava ad ugni inverno.. Mentre dall'altro lato la chiesa della Madonna della Montagna, prima la statua lignea, e poi i lavori in stucchi furono eseguiti da Francesco Morani di [[Polistena]] nel [[1841]].
Data la presenza di sorgenti di [[acqua sulfurea|acque sulfuree]] il comune, è conosciuto soprattutto per gli stabilimenti termali. Le acque sgorgano dalla ''fonte di Sant'Elia'', così denominata per la presenza di un monastero basiliano, di cui se ne conservano i resti, a 37 °C e vengono classificate come acque solfuree-salso-iodiche. La sorgente si trova a circa 2 km dal paese, in una stretta gola del [[monte Livia]]. L'attuale stabilimento termale nasce dal restauro di quello edificato nel [[1882]], poco più a valle delle sorgenti<ref>[http://www.comune.galatro.rc.it/index.php?action=index&p=886 Le origini - Comune di Galatro]</ref>.
A scoprire le qualità terapeutiche delle acque galatresi si vuole siano stati quei monaci basiliani che in seguito alle scorrerie saracene del [[915]] - e nel corso delle quali il loro cenobio di [[Tauriana]] venne completamente distrutto - cercarono rifugio sulle montagne di Galatro ove, successivamente, edificarono un nuovo convento greco ortodosso dedicato a [[Sant'Elia]] nome che, poi, attribuirono anche alle acque delle quali essi stessi ne diffusero
Fino al [[1891]], infatti, i pazienti erano costretti a «bagnarsi» in alcune gore naturali, in prossimità delle sorgenti, o in rozzi tini di legno sistemati alla meglio sul greto del fiume e protetti dagli occhi dei curiosi mediante deboli ed incerte pareti costruite con canne e frasche di elci.
La realizzazione del fabbricato è legata al nome dell'avvocato Giovambattista Buda che con vero spirito imprenditoriale diede a Galatro una struttura sociale di primaria importanza riuscendo a richiamare nella valle del Fermano migliaia di infermi
Dopo circa un secolo di varie vicissitudini umane, di passaggi di proprietà e di cambi di gestione, lo stabilimento termobalneare di Galatro tornava ad essere di proprietà del comune grazie all'opera del sindaco Bruno Marazzita. Anche il nuovo palazzo delle Terme è stato ideato e voluto dall'amministrazione con a capo il sindaco Bruno Marazzita.
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